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Guidonia, sfide interne, ticket da brivido e coppie fantasma: la partita delle preferenze

Guidonia, sfide interne, ticket da brivido e coppie fantasma: la partita delle preferenze

di Gea Petrini

La notte lunga dell’undici giugno decreterà non il prossimo sindaco ma gli sfidanti che andranno al ballottaggio a Guidonia Montecelio tra due settimane. Questo è l’unico dato certo sul quale fare affidamento, in corsa sono dieci con l’esercito dei 430 in cerca delle preferenze da consiglio. Inutile nascondere che il cardiopalma, sul fronte dei sindaci, è in quel triangolo che vede Movimento Cinque Stelle con Michel Barbet, il centrosinistra con Emanuele Di Silvio e il polo civico con Aldo Cerroni. I pentastellati hanno dalla loro il simbolo che tira – come si dice in questi casi – e la spinta ad aggiudicarsi la casella Guidonia, dopo Roma e già altri comuni della provincia. Punti deboli nessuno? Non proprio, da una parte c’è l’indecifrabile – in termini elettorali – effetto Raggi che certo non brilla al di là del confine e un candidato sindaco valido ma non forte come sarebbe stato (ma è un esempio) Sebastiano Cubeddu. Sul fronte di Emanuele Di Silvio, l’incognita per i democrat è la tenuta del simbolo, il nervo scoperto l’alleanza con Alternativa Popolare che vede candidata l’ex di governo Silvia Mazza e qualche franco tiratore interno, immancabile. Il civico Aldo Cerroni conta su quattro liste, non tutte dello stesso peso, a favore la solidità del programma amministrativo in più di 40 pagine contro le scarse dieci degli avversari (i socialisti una sola), l’incertezza invece in quell’assembramento di ex, dal Pd a Forza Italia: un messaggio che potrebbe non essere passato nell’elettorato con la chiave voluta dal cartello civico. I competitori corrono a più non posso in queste ore finali di campagna, ma dietro ai dieci, ci sono i veri protagonisti, la miriade di candidati al consiglio.

Non è più il 2014, si è detto e scritto in tutte le salse, sui big delle preferenze che non ci sono più. Ma qualche brivido c’è ancora, nei ticket e nelle sfide interne. E’ il caso, partendo dal Pd, delle due coppie in competizione Simone Guglielmo e Paola De Dominicis, ex consiglieri, il primo vincenziano puro, la seconda devincenziana, in posizione critica con il candidato sindaco Emanuele Di Silvio. I social lo raccontano ogni giorno. La seconda coppia è quella dei nuovi, l’ex segretario Pd Mario Lomuscio e Rossella Nuzzo, espressione delle aree Ferro-Astorre. Risultati da pop corn. Dalle parti dei civici, nella lista di Cerroni Guidonia Domani grossi scossoni non si aspettano (data come la più forte del cartello) e Mario Valeri saldamente piazzato in cima, nel Biplano la favorita dovrebbe essere Veronica Cipriani, anche se Mario Proietti – dicono i rumors – stia andando a gonfie vele. Competizione massima poi nella lista Movimento Futuro Italia, contro ogni previsione di un paio di mesi fa. E’ stato l’approdo d’altronde dei due pezzi di Forza Italia andati via in contrapposizione con la continuità del governo Rubeis. Quindi la gara per il primo posto è tra Gianni Tuzi, espressione della componente (ex?) azzurra di Stefano Sassano, e Maurizio Neri, anche lui proveniente dalla casa del Cavaliere sostenuto dal gruppo di Andrea Mazza. Non è irrilevante arrivare primi, e vale per tutti: in caso di sconfitta i posti all’opposizione sono pochi.

Occhiata al centrodestra, quello appunto della continuità, in Fratelli d’Italia colpi di teatro non dovrebbero esserci, Alessandro Messa è capolista e dovrebbe mantenere la postazione anche nel risultato. Dietro c’è Mario Pozzi, linea interna alternativa a quella di Messa, e così dovrebbe – per carità nulla è certo – restare così. Con l’incognita, non da poco, di non riuscire comunque a eleggere nemmeno un consigliere. E Forza Italia? Qui viene il bello. L’attenzione (ogni volta comunque nel dirlo penseremo al tormentone di Cerroni), tant’è che l’attenzione è sui tre nomi forti, la “triade” l’ha chiamata Benetti. Cioè Michele Venturiello, Marianna De Maio (i fedelissimi di Rubeis) e Augusto Cacciamani, ex consigliere di Ncd e dipalmiano. Un innesto quello di Cacciamani che potrebbe cambiare le sorti degli azzurri. Intanto c’è da dire che De Maio e Venturiello non si sono palesati in queste settimane di campagna elettorale. Niente, neanche due righe per sbaglio. Tanto che Arianna Cacioni, espressione di Rubeis, è passata alla fine della fiera come candidata di Fratelli d’Italia,. I due non hanno battuto un colpo, mai. Roba da chi l’ha visto, spiegata negli ambienti vicini con la scelta di una campagna vecchio stile tutta fondata sul casa per casa. Quindi, niente social, zero video, meglio il contatto diretto. Sarà, ma intanto Cacciamani ha macinato strada, al punto, sussurrano i bene informati, da potersi piazzare primo nella lista di Forza Italia. Sarebbe l’apoteosi finale, anche se resta l’incognita sull’impegno e i relativi riscontri dell’ex sindaco Eligio Rubeis, che ancora conta eccome anche nella partita elettoriale. Chissà se è per lui che la compagine ha deciso di chiudere la campagna elettorale fuori Guidonia, nella vicina Tivoli.

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