Home città Guidonia Guidonia, Saccà lascia il Pd per le civiche. Lomuscio: “Il partito resta aperto. Impegnati per la città”

Guidonia, Saccà lascia il Pd per le civiche. Lomuscio: “Il partito resta aperto. Impegnati per la città”

Guidonia, Saccà lascia il Pd per le civiche. Lomuscio: “Il partito resta aperto. Impegnati per la città”

L’ufficialità è arrivata ieri, Giuseppe Saccà, meglio conosciuto come Pino, si è dimesso dagli organismi dirigenti del partito democratico di Guidonia Montecelio per andare con le civiche. Ex segretario di circolo, membro della direzione cittadina, Saccà è stato candidato del Pd nel 2014 ottenendo 594 preferenze, appena sotto Alessandro De Angelis. C’era Domenico De Vincenzi in corsa da sindaco, proprio il leader era il suo riferimento assoluto, per diventare post elezioni l’acerrimo nemico in una separazione clamorosa all’interno della stessa componente regionale, quella del senatore Bruno Astorre. Dopo il divorzio, Saccà e Cristina Rossi rimanendo astorriani si sono politicamente messi in proprio stringendo il dialogo con l’altra compagna di corrente Rita Salomone, uniti anche dalla visione critica rispetto a De Vincenzi, diciamola così.

Ma di acqua sotto i ponti ne è passata, visto che alla fine De Vincenzi ha lasciato Astorre per Marco Vincenzi, e Saccà dal canto suo ha iniziato a soffrire la marcia intrapresa dal partito con le primarie affascinato nel contempo dalle sirene cerroniane. L’uscita dal Pd locale non aveva avuto formalità ma era già realtà da tempo. Prova del nove rispetto ai rumors dei bene informati, l’addio alla direzione cittadina annunciato da Aurelio Valentini e Gianfranco Ricci, suoi fedelissimi, che il 10 marzo hanno chiuso i rapporti con il partito dando vita alla lista Democratici. Insomma, lì si è capito, Saccà è fuori, tanto che l’ormai ex dirigente è stato avvistato anche alla riunione delle liste civiche a Colle Fiorito la scorsa settimana, la plenaria al cospetto di Aldo Cerroni con il quale ha stretto un forte dialogo, Mauro Lombardo, Gianluigi Marini, Michela Pauselli e via dicendo (tra i partecipanti anche Patrizio Valeri). Mancava la cartolina con il francobollo.

Raggiunto telefonicamente, preferisce al momento un no comment di rito, dando la scelta come sicura, “non si offenda – dice gentile – ma devo tagliare i capelli”, il barbiere di Villalba rimanda dichiarazioni ufficiali a giorni, dopo la riunione di stasera nella quale si decideranno le prossime azioni. Non serve un mago per intuire la destinazione, che è il cartello civico, mentre il Pd intanto va avanti con le primarie tra Simone Guglielmo e Emanuele Di Silvio, che non dovrebbero essere influenzate dallo strappo visto già come un dato assodato.

“Mi dispiace prendere atto della scelta a detta degli stessi irrevocabile, conto di confrontarmi con loro il prima possibile”, commenta così Mario Lomuscio, segretario del Pd. “Il nostro resta un partito aperto. Se quello che è successo deve essere valutato al di là di Valentini, Pauselli, Saccà, credo che il Pd debba fare una riflessione seria, ma è necessario capire chi vuole partecipare valorizzando i nostri ideali, dando forza ai quei principi per rilanciare il Pd locale, soprattutto per come la politica viene valutata in questo momento, anche a livello nazionale, con un percorso congressuale molto incerto”. L’impegno nel territorio resta uno, ribadisce il segretario, “ascoltare la città e mettersi a disposizione di Guidonia per affrontare la fase drammatica che sta vivendo”. Le tappe ci sono, 9 aprile primarie e 11 giugno seggi aperti. Due mesi di fuoco. redpol.

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