Villa Adriana: in aula il progetto del Parco Urbano polivalente. I cittadini: “Distrutto il nostro lavoro”

Siamo alle battute conclusive del braccio di ferro che vede contrapposti i cittadini del Comitato di quartiere Parco Adriano e l’amministrazione comunale. A finire sui banchi del consiglio, l’ultimo prima della fine del 2022, l’approvazione del controverso progetto che vede la realizzazione di un parco urbano polivalente a Villa Adriana. Si tratta di una iniziativa ambiziosa visto che, sul terreno che oggi già ospita un’area verde curata direttamente dai volontari, ci finirebbe uno skate park, una struttura polivalente, un campo da mini basket, un punto ristoro con spogliatoi, servizi igienici e via dicendo. Sulla carta, insomma, una struttura da mille e una notte “dal costo esorbitante di 1.500.000,00 euro”, raccontano gli attivisti del Comitato, sottolineando che la faraonica opera porterebbe di fatto alla “distruzione del nostro Parco così come per anni lo abbiamo costruito e curato”. La querelle, che nel tempo ha visto diversi scontri in atto tra le parti in causa, è giunta dunque alla stazione finale, almeno sulla carta, dal momento che i cittadini non arretrano di un centimetro rispetto alle loro posizioni. “Noi vogliamo ancora sottolineare la nostra contrarietà verso un’opera che consideriamo inutile, dannosa e costosa”, chiosano, contestando tre punti su tutti. Il primo che oggi il Parco offre di fatto già quello che i civici guidati da Giuseppe Proietti vorrebbero fare in quella zona, “quello che si prospetta è un Malala 2 (Malala 1 è il parco che si trovava nel  cuore del quartiere di Villa Adriana, ndr) solo per spendere soldi”; il secondo è che come è stato pensato “il progetto avrebbe un’enorme impatto sull’unico vero polmone verde di Villa Adriana, sull’unica area di tutto il Comune che non ha certo bisogno di essere riqualificata”; ultimo, ma non in ordine di importanza, il fattore economico che vedrebbe l’impegno di fondi visti dai contestatori del progetto, come la “via breve per salire sul treno del PNRR, non cogliendo le molte opportunità che il fondo offriva”. Nonostante l’iter burocratico sia andato talmente avanti da finire all’attenzione dell’assemblea degli eletti, il Comitato insomma non ci sta e propone, ancora una volta, un confronto pubblico per spiegare le proprie ragioni. Chissà che nella lista dei buoni propositi del 2023 del Sindaco, non ci sia anche questo momento chiesto più volte.