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A tu per tu con Simone Tangucci, preparatore dei portieri del Villanova

A tu per tu con Simone Tangucci, preparatore dei portieri del Villanova

di Alessandro Galastri

Ciao Simone, cosa fai attualmente?

Attualmente faccio il preparatore dei portieri dell’Asd Villanova Calcio, e ringrazio la società per la fiducia che mi ha concesso lo scorso anno e che mi ha rinnovato anche in questa stagione.

Dopo una vita trascorsa sui campi tra i pali, adesso hai tutto un altro ruolo. Descrivici le differenze.
Sicuramente mi sento addosso una grande responsabilità, perché ricopro un ruolo importante ed estremamente delicato. Da giocatore vivi la settimana in funzione della gara domenicale, mentre adesso analizzi la partita per preparare ed adattare le sedute di allenamento che sottoporrai ai tuoi portieri durante la settimana.

Tempo fa hai manifestato un certo malessere verso il mondo del calcio, e quello locale in particolare. Quali sono a tuo parere le cose che non vanno in questo momento?
Il ‘’male’’ del calcio locale sono alcuni personaggi che lo popolano e che ci sguazzano dentro come pesci affamati e avari di cibo. Si deve dare maggiore priorità ai ragazzi e alle loro esigenze, facendogli capire che alla fine dei conti il calcio è solo un gioco e non un facile espediente per far emergere i campioni nelle società.

Contano ancora i valori e gli insegnamenti nel calcio, o anche in questo ambito prevale sempre il dio denaro?
Secondo me si è persa la ‘’familiarità’’ delle società dilettantistiche tipica di un tempo. Quando ero bambino, mi ricordo che mi recavo al campo e mi trovavo in un ambiente sano e rispettoso, con i genitori che potevano lasciare i propri figli in mano a veri educatori di vita, oggi sempre più rari da trovare in giro. Adesso la prima cosa che ti chiedono quando arrivi al campo è di saldare la quota d’iscrizione alla Scuola Calcio e di rispettare le scadenze. Nella mia attuale realtà noto con estremo piacere che al Villanova si cerca di ritornare ai ‘’vecchi canoni’’ con mille difficoltà che quotidianamente la società affronta.

Un tuo sogno sportivo, una tua proposta per un calcio locale migliore e come ti vedi nel futuro?
Il mio sogno calcistico ovviamente è quello di trasformare un divertimento in una vera e propria professione a livelli importanti. Ovviamente sono realistico ed estremamente prudente e mi limito a sperare di crescere e imparare insieme ai ragazzi che alleno ogni settimana e magari tramandare un giorno a mio figlio la passione di indossare un paio di guanti e buttarsi su una palla. Emozioni uniche che solo questo sport è in grado di regalarti.

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