Home Cronaca Tivoli, pool di magistrati contro il femminicidio. “Ogni giorno un bollettino di guerra”

Tivoli, pool di magistrati contro il femminicidio. “Ogni giorno un bollettino di guerra”

Tivoli, pool di magistrati contro il femminicidio. “Ogni giorno un bollettino di guerra”

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Tre magistrati concentrati sui casi di violenza, in prima linea contro il femminicidio. E’ un pool, come ulteriore livello di specializzazione, quello che ha annunciato il procuratore capo di Tivoli, Francesco Menditto, martedì scorso all’inaugurazione del tavolo tecnico che vede fare squadra la Asl, i magistrati, la polizia e i carabinieri con l’obiettivo di concordare azioni comuni (da tradurre in protocolli operativi) per proteggere le vittime. Guardia altissima “perché ogni giorno è un bollettino di guerra anche a livello locale”, ha detto Menditto, “sapendo che quello che arriva a noi rappresenta solo il 5 per cento dei casi”. Guardia altissima “perché la paura – ha aggiunto il procuratore capo – è che si possa verificare un caso in cui non siamo intervenuti in tempo. E non me lo perdonerei”. Vicino Lucia Annibali, l’avvocatessa sfigurata con l’acido per vendetta del suo ex, arrivata a Tivoli per raccontare il suo nuovo impegno al fianco del Governo: redigere le linee guida nazionali per dare il giusto apporto normativo a chi ogni giorno opera nel settore. E la sua missione nelle scuole, tra i ragazzi, con due parole d’ordine: “Serietà e responsabilità”.

IL PROGETTO. L’inaugurazione del tavolo tecnico è stata la seconda fase del progetto partito con l’apertura dello sportello di ascolto in procura dove le vittime (già da gennaio scorso) sono accolte e guidate da uno staff speciale di volontari garantiti dal Consiglio dell’ordine degli avvocati, dalla Camera Penale e dall’ordine degli psicologi del Lazio, il tutto in rete con la Asl. A raccontare i primi quattro mesi di attività le avvocatesse Elisabetta Gentile e Deborah Soria insieme alla psicologa Vera Cuzzocrea. Che tutto questo non sia frutto solo di dovere, ma un impegno che è capace di andare oltre lo ha ricordato il direttore generale della Asl, Vitaliano De Salazar: “Siamo qui per passione, solidarietà e impegno con la voglia di cambiare e incidere su questo reato odioso. Lega tutto un filo sottile di responsabilità”.

VIA AL TAVOLO TECNICO. Da una parte uno “spazio di ascolto e accoglienza per le vittime” (parole scelte con cura, per accogliere davvero), dall’altra il confronto continuo con chi ogni giorno (per conto di istituzioni diverse) è chiamato ad occuparsene, in maniera di muoversi con una strategia di azione condivisa. Perché tutto questo era davvero necessario lo ha spiegato il sostituto procuratore Andrea Calice, chiamato a presiedere il tavolo tecnico: “Parlo seduto a capo chino, come mi sento ogni giorno trattando questi temi. E’ un senso di inadeguatezza di fronte alla constatazione di quanto sono difficili i processi per maltrattamenti, abusi, atti persecutori. Ecco perché siamo di fronte ad un’iniziativa entusiasmante, che mette al centro due punti fondamentali per far funzionare il sistema: informazione e formazione”. RedCro

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