Home Cronaca Piscina di Settecamini, lo staff tecnico lascia per i ritardi negli stipendi: “Chiediamo scusa agli utenti, ma è per i nostri diritti”

Piscina di Settecamini, lo staff tecnico lascia per i ritardi negli stipendi: “Chiediamo scusa agli utenti, ma è per i nostri diritti”

Piscina di Settecamini, lo staff tecnico lascia per i ritardi negli stipendi: “Chiediamo scusa agli utenti, ma è per i nostri diritti”

E’ in sciopero da martedì 16 maggio lo staff tecnico della piscina di Settecamini, già sostituito. Una struttura comunale, di Roma, data in concessione a una società privata, dove molti sono gli utenti di Guidonia Montecelio, come gran parte degli undici istruttori che hanno deciso di interrompere il lavoro. Alla base della scelta, un braccio di ferro con il soggetto gestore sui pagamenti in ritardo ormai da mesi. “Gli ultimi stipendi che abbiamo ricevuto sono di febbraio e marzo 2017 solo parzialmente”, spiegano, al 25%. Così martedì scorso è arrivata la decisione comunicata via mail alla società, alla quale è seguita una lettera indirizzata ai genitori dei bambini che frequentano la piscina, dove intanto il servizio va avanti con l’arrivo di nuovi insegnanti in sostituzione. Lo stesso gestore della piscina, il 17 maggio ha a sua volta inviato una lettera alle famiglie, precisando come lo staff tecnico fosse a conoscenza delle difficoltà della società per questa stagione, consapevoli che i compensi avrebbero subito quindi ritardi e rimproverando di non aver comunicato in anticipo l’interruzione del lavoro, a tutela degli utenti. Ma è una battaglia sui “diritti” ed è solo ai bambini che pensano intanto gli istruttori che hanno incrociato le braccia: “Vi chiediamo scusa – scrivono – per la nostra improvvisa assenza dall’impianto natatorio. La società ha maturato debiti nei confronti di noi lavoratori che collaboriamo da diversi anni e abbiamo cercato di svolgere il nostro lavoro quotidianamente. Da mesi non ci sono più stati retribuiti gli stipendi, abbiamo continuato a chiedere spiegazioni e a sollecitare i pagamenti personalmente, ottenendo solo promesse di finanziamenti stanziati”, e concludono, “oggi vi chiediamo scusa per le nostre inadempienze lavorative ma vogliamo chiarezza e di veder rispettare quei pochi diritti che ci rimangono certi di una vostra comprensione”.

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