Home Articoli della settimana Mentana. Campo Testardi, storia di degrado

Mentana. Campo Testardi, storia di degrado

Mentana. Campo Testardi, storia di degrado

Vincenzo Perrone

Degrado e insicurezza sono questi i problemi che affliggono il campo di calcio “Alessandro Testardi” di Mentana. A porre la questione all’attenzione pubblica due movimenti civici che già in passato si sono occupati del caso, ovvero “Mentana Nostra” e “Uniti per Mentana”. I due maggiori esponenti dei movimenti: Matteo Alesiani, presidente di “Mentana Nostra”, e Marco Benedetti, consigliere comunale di “Uniti per Mentana”, hanno realizzato un video seguito da una segnalazione alla polizia municipale, in cui mettono in evidenza i problemi della struttura. Prima di tutto i container posti all’esterno del campo sono accessibili a chiunque, poiché sono aperti e, quindi, si può manomettere a proprio piacimento l’illuminazione pubblica. «All’esterno – spiegano dai due movimenti – il quadro elettrico generale, che serve anche da interruttore per i riflettori, è aperto e tutti possono metterci le mani dentro, con grave insicurezza per le persone e soprattutto per i bambini».

Il campo Testardi, anche se ufficialmente in stato di abbandono, è in realtà frequentato molto dai bambini, questo perché il cancello pedonale è sempre aperto e si può accedere facilmente al campo di calcio attraverso dei buchi nella recinzione. «Appena entrati un grosso cartello pubblicitario appare alla vista pericolante e quindi non sicuro». Una volta effettuato l’ingresso nel campo di gioco, attraverso i buchi nelle reti, lo spettacolo che si trova è una distesa di detriti di legno e chiodi. Non va meglio neanche l’accesso ai container che fungono da spogliatoi, dove i vetri rotti e la sporcizia la fanno da padrone. «Il campo è invaso dalla sporcizia e dai rifiuti – sostengono – e sul terreno di gioco si trovano detriti di legno e chiodi arrugginiti, che abbiamo provveduto a spostare fuori dal campo di gioco per un minimo di tutela. Inoltre, la zona spogliatoi presenta vetri rotti e taglienti, porte divelte e quadri elettrici aperti e pericolosi.

Il tutto in presenza di sporcizia e puzza di escrementi ed urina umana ed animale». La ciliegina sulla torta di questo quadro non esattamente edificante è la mancanza delle porte da gioco. In realtà l’amministrazione Lodi aveva deciso nello scorso luglio di procedere con la riqualificazione della struttura. Con la delibera di giunta n.78 del 13/07/2015, infatti, l’amministrazione aveva proposto di stanziare 200mila euro, di cui 50mila di tasca propria e 150mila da richiedere come contributo alla presidenza del consiglio dei ministri nell’ambito del progetto “1.000 cantieri per lo sport”. Tuttavia, il dato di fatto, almeno per il momento, è lo stato di abbandono della struttura da quasi tre anni.

Leave a Reply