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Inaugurazione del nuovo percorso di visita del Santuario di Ercole Vincitore: sabato l’evento

Inaugurazione del nuovo percorso di visita del Santuario di Ercole Vincitore: sabato l’evento

Nuovo percorso di visita all’interno del Santuario di Ercole Vincitore, a presentarlo sabato 30 settembre alle 17, Andrea Bruciati, direttore dell’Istituto autonomo Villa Adriana e Villa d’Este. Il Santuario venne edificato nel corso del II secolo a.C., in base ad un modello ben attestato in Italia centrale e nel Mediterraneo.
Con l’inaugurazione del 30 settembre, oltre a restituire la bellezza classica ed eroica della via tecta o “coperta” e di un lato del triportico, finalmente si riuscirà ad inserire il complesso monumentale del Santuario all’interno del sistema turistico dell’Area Tiburtina con l’apertura del sito alle visite del pubblico.

“L’Ex Villa di Mecenate assomma compiutamente l’anima che ispira il nuovo corso dell’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este, volto alla valorizzazione del bello e del meraviglioso in un’accezione etica, aggiornata alle istanze della contemporaneità. Il Santuario di Ercole Vincitore – commenta Andrea Bruciati – incarna al meglio la sintesi preziosa di interventi stratificati – cinque ordini sovrapposti di costruzione delimitati su tre lati da ampi portici – e la somma di due tipologie archeologiche, quella classica e quella industriale, per cui si identifica il territorio tiburtino. Luogo di grande rilevanza paesaggistica e passaggio cruciale per la transumanza, fin dalla sua costruzione
ha infatti sincreticamente congiunto il carattere sacrale ad una funzionalità di ordine produttivo per la facilità di approvvigionamento dell’energia idrica. Oggi finalmente – prosegue Bruciati – il restauro del triportico e della parte centrale della via tecta configurano il complesso come terzo polo culturale dell’Istituto, che dischiude i suoi spazi monumentali alle strutture cantieristiche dismesse della nostra storia recente: il ripristino interagisce alle suggestioni di ordine estetico degli ambienti abbandonati e nuovamente a predominare è la fascinazione romantica dell’insieme”.

Aggiunge Alfonsina Russo, Soprintendente per l’Area metropolitana di Roma: “Non vi è studioso di Roma antica che non sia rimasto ammaliato da questo luogo affascinante per le atmosfere di luci e ombre e per gli scorci sulla gola dell’Aniene. La via tecta, o “Porta Scura” come era denominata nel Medioevo, straordinaria creazione dell’architettura voltata di epoca romana, divenne con il riuso pre-industriale della Ferriera pontificia uno dei massimi esempi dell’“orrido” romantico ante litteram, del quale fu sublime interprete Giovanni Battista Piranesi. Il restauro appena concluso, curato dalla Soprintendenza, grazie alla pulitura delle superfici murarie, restituisce al visitatore piena visione delle volumetrie e di particolari strutturali sfuggiti persino agli architetti e ai disegnatori che su quelle memorie dell’antico si esercitarono.”

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