Home città Guidonia Guidonia, Pd a congresso ma non sarà unitario: il patto provinciale si rompe in città. Ancora scontro per la sconfitta elettorale

Guidonia, Pd a congresso ma non sarà unitario: il patto provinciale si rompe in città. Ancora scontro per la sconfitta elettorale

Guidonia, Pd a congresso ma non sarà unitario: il patto provinciale si rompe in città. Ancora scontro per la sconfitta elettorale

Location bar Lanciani per il congresso del partito democratico di Guidonia Montecelio, sabato 21 ottobre per l’intera giornata gli iscritti piddì si confronteranno per scegliere intorno alle 19 il nuovo segretario cittadino e relativo direttivo. L’apertura dei lavori è alle 10 e 30 di mattina con la presentazione delle mozioni e dibattito, dalle 15 invece iniziano le operazioni di voto. Non si eleggono solo gli organismi dirigenti locali, in gioco c’è anche la segreteria provinciale del partito dove gli sfidanti sono due, l’uscente Rocco Maugliani che dopo un primo week end di votazioni in giro per i circoli viaggia a una percentuale che un tempo si sarebbe definita bulgara e contro di lui il 40enne Vincenzo Marcorelli, vicesindaco a Rignano. Gli esiti non saranno al cardiopalma. Tant’è che invece sul fronte cittadino, il piddì viene da un commissariamento nelle mani di Aurelio Lo Fazio imposto a suon di trattative nella guerra interna prima delle elezioni amministrative. Per un triennio a guidare i democrat è stato Mario Lomuscio che oggi siede in consiglio comunale. Guidonia è sempre “caso” tanto più se si tratta di piddì. Così mentre a livello provinciale è stato stretto un mega accordo intorno a Maugliani tra le correnti, il patto nella terza città del Lazio non ha retto. A fare muro il gruppo locale del senatore Bruno Astorre che dicono i bene informati non ne ha voluto sapere di soluzioni unitarie, cioè di trovare un’intesa politica oltre che con gli alleati dell’area del deputato Andrea Ferro, con la componente vincenziana. Lo scontro elettorale è ancora troppo recente e gli astorriani in città sono composti da due sotto aree, Rita Salomone e il nuovo acquisto per il senatore che si chiama Emanuele Di Silvio, candidato sindaco sconfitto nel ballottaggio di giugno. I vincenziani sono additati come colpevoli – ma non solo loro, per carità – della debacle perché si sarebbero ammutinati. Insomma, le ruggini non sono vecchie ma fresche, e così a Guidonia niente congresso unitario. Si andrà alla resa dei conti a suon di numeri? A quanto pare nemmeno, visto che da quel che emerge le scelte sono state già compiute in sede di tesseramento. Il vincenziano Simone Guglielmo, capogruppo del piddì, non avrebbe prodotto adesioni al partito, mentre l’altra fetta della componente che fa capo a Domenico De Vincenzi poche e di testimonianza. Che la linea sia di delegittimare il consesso restandone fuori? Si capirà ormai tra poche ore, intanto per la segreteria cittadina le indiscrezioni riportano il nome di Marcello Manni. redpol.

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