Home città Guidonia Guidonia, Messa contro i commissari: “Città allo sbando”. Prime prove da candidato sindaco

Guidonia, Messa contro i commissari: “Città allo sbando”. Prime prove da candidato sindaco

Guidonia, Messa contro i commissari: “Città allo sbando”. Prime prove da candidato sindaco

Gli dà un 5 in pagella al commissario, a volerle rendere in numeri, queste improvvise scintille pre-natalizie. E’ Alessandro Messa a giudicare l’operato degli uomini dello Stato inviati a tenere il Comune in attesa delle elezioni del 2017, cioè Giuseppe Marani e i tre sub commissari che stanno ripristinando la normalità nella città delle inchieste giudiziarie e dei conti che più neri non si può.

L’austerity è iniziata e Guidonia Montecelio si incammina verso dieci anni di sacrifici, in termini di tributi alle stelle e tagli ai servizi. Intanto, montano le polemiche su tutto. Dal teatro chiuso, agli eventi annullati. La prima a sollevare il polverone sui patrocini negati alle associazioni, è stata la democrat Rita Salomone, un intervento fuori dal coro rispetto al tenore dei colleghi che, invece, si stanno concentrando sulle responsabilità del centrodestra per i “disastri” dell’avventura appena passata. La Salomone ha preso la mira centrando un altro bersaglio, il commissario, accusato in sintesi di aver spento il Natale, non dando spazio alle istanze della città, in fatto di feste e eventi. La questione è sentita, per carità, e il filone è piaciuto anche dall’altra parte della barricata, dove l’avvocato Alessandro Messa ha firmato a distanza di poco un attacco senza precedenti a Marani e la sua squadra, accusati di aver portato la “città allo sbando”.

Nel silenzio del centrodestra, l’ex consigliere di Fratelli d’Italia produce un’analisi il cui senso di fondo è addossare sulla gestione commissariale la deriva e l’abbandono in cui versa la città. Non mezza parola su quanto accaduto prima di quel 13 giugno che ha visto la caduta dell’impero per mano dei dissidenti, e tanto più sugli effetti prodotti dal governo Rubeis/Di Palma. Quell’amministrazione, insomma, di cui è stato tra i protagonisti più leali negli ultimi due anni. “Degrado crescente in tutte le circoscrizioni, servizi ridotti, strutture chiuse, stiamo assistendo ad un peggioramento progressivo delle condizioni di questa città e malgrado i tanti sforzi per dare decoro al territorio è tornata l’immondizia nelle strade e proliferano di nuovo le discariche abusive”. Così bacchetta l’avvocato, “quello che si percepisce è il completo disinteresse di chi dovrebbe occuparsi del comune, amministrandolo fino alle elezioni di primavera. Credo che Guidonia Montecelio meriti più attenzione, sicuramente non lo stato di abbandono che va caratterizzando interi quartieri ed attività di primario interesse”.

E cita la chiusura del teatro, l’asilo di Finestroni, il mercato di Villalba, un mondo andato in fumo. “Un approccio, quello dei commissari, completamente indifferente ai bisogni della gente, ai livelli di servizi pubblici che fin’ora erano sempre stati garantiti, alla storia e ai presidi sociali e culturali che questa città ha espresso”. Il buco dei conti non è una ragione valida per l’aria tetra che si respira a Guidonia, Messa dà la colpa al centrosinistra di dieci anni fa e poi “quelli messi in discussione sono servizi già pagati o comunque contabilizzati”. Sul finire l’impegno a vigilare sull’azione dei commissari, che assume – e qui c’è da prestare attenzione – non solo per Fratelli d’Italia, “penso di parlare a nome dell’intero centrodestra guidoniano”. Sembra l’inizio della marcia verso la candidatura a sindaco.
Gea Petrini

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