Home Politica Caro Sindaco di Tivoli ecco perché la differenziata così non va bene

Caro Sindaco di Tivoli ecco perché la differenziata così non va bene

Caro Sindaco di Tivoli ecco perché la differenziata così non va bene

di Vincenzo Perrone

Le difficoltà degli anziani tiburtini nel gestire la raccolta differenziata sono il tema al centro di una lettera inviata da Pierluigi De Meo, cittadino di Tivoli Terme, al sindaco Giuseppe Proietti. De Meo non è nuovo a queste iniziative, alcuni mesi fa, infatti, aveva portato all’attenzione del primo cittadino il problema della fibra ottica carente nella frazione dove vive. “Gentile sindaco Proietti- inizia la missiva- ancora una volta mi rivolgo a lei per un problema molto importante per molti suoi concittadini. La raccolta differenziata dei rifiuti è una grande conquista, oltre che un dovere, per l’ambiente ed è un comportamento civile da perseguire con attenzione e di cui noi, cittadini tutti, la ringraziamo per averla finalmente attivata e resa oggi finalmente operativa, ma mi preme ricordarle che esiste una difficoltà oggettiva che non è affatto trascurabile, tant’è che molte città hanno preso in considerazione e disposto una raccolta porta a porta per le persone non autosufficienti.” Andando al nocciolo della questione alcuni soggetti con particolari malattie possono avere serie difficoltà nella differenziazione dei rifiuti. “Sto parlando delle persone che soffrono di problemi di deficit di memoria più o meno gravi legati a patologie neurodegenerative quali forme iniziali di alzheimer, parkinson o demenza senile- continua il cittadino- e che non possono essere assistite tutto il giorno da altre persone, siano queste familiari o badanti. Tantissime famiglie, oggi, hanno persone che soffrono di queste malattie, che recentemente hanno subito un incremento significativo nella popolazione italiana, e che non riescono, vuoi per abitudine, ma soprattutto per la malattia stessa, a gestire delle semplici operazioni quali la differenziazione dei rifiuti.” Da qui la proposta di dotare questi cittadini di un cassonetto speciale. “Il buon senso, oltre che per rispetto verso i più deboli, vorrebbe che a queste persone fosse data la possibilità di una deroga strutturale e comportamentale, a titolo di esempio, che gli venisse fornito o permesso l’uso, previa ovvia documentazione medica, di un cassonetto speciale ad personam o assegnata ad un determinato numero di persone, che potrebbe essere ritirato nel giorno dei rifiuti indifferenziati. Tutto questo, quasi gratuito per le casse comunali, tra l’altro, non creerebbe ulteriore disagio agli operatori ecologici, anzi, eviterebbe loro di non fare quello che giustamente non gli compete, la separazione dei rifiuti durante la raccolta. Essere civili non significa applicare sempre e dovunque in modo rigido ed indistinto le norme, ma anche e soprattutto porre attenzione ai soggetti con difficoltà concrete.”

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