Home Cronaca Tivoli, scatta sequestro preventivo su tre immobili e un’auto per l’impiegata accusata di aver sottratto 311mila euro alla Asl 5

Tivoli, scatta sequestro preventivo su tre immobili e un’auto per l’impiegata accusata di aver sottratto 311mila euro alla Asl 5

Tivoli, scatta sequestro preventivo su tre immobili e un’auto per l’impiegata accusata di aver sottratto 311mila euro alla Asl 5

I carabinieri della stazione di Tivoli, coordinati dal locale comando compagnia e sotto la direzione della procura di Tivoli, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo di beni del valore fino a 311mila euro emesso dal Gip nei confronti dell’impiegata della Asl di Tivoli, già arrestata un mese fa in applicazione dell’ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di aver sottratto la somma contestata all’azienda sanitaria. La procura ha dato attuazione alla norma che prevede il recupero delle somme sottratte all’Ente pubblico attraverso il sequestro di beni nella disponibilità dell’indagato. Sono stati sequestrati, allo stato, tre immobili e un’autovettura Renault Kadjar. I sequestri sono stati tutti eseguiti nel comune di Subiaco dove la donna era residente. Proseguono le indagini per l’individuazione degli ulteriori beneficiari dei reati commessi dalla donna attraverso 89 falsi mandati di pagamento che disponeva indebitamente.

L’accusa. La donna con fraudolenti mandati di pagamento si sarebbe appropriata di una somma di denaro pari a 311mila euro, distraendoli dalle casse della Asl. Le indagini degli investigatori dell’Arma, acquisita la notizia degli ammanchi, hanno portato a riscontri documentali attraverso l’analisi sui conti correnti in uso all’impiegata. La donna dal 2013, in qualità di assistente amministrativo ed addetta all’emissione dei mandati di pagamento, aveva emesso 89 mandati a favore di persona di sua fiducia, facendola falsamente figurare tra i beneficiari. Le somme di denaro distratte venivano fatte figurare come rimborsi per il servizio trasporti per i pazienti in dialisi, senza che ne avesse diritto. I carabinieri di Tivoli hanno inoltre accertato che tutte le indebite operazioni di accredito erano state disposte dal sistema informatico, con autenticazione fatta con identificativo e password riconducibili all’impiegata. Le indagini hanno poi evidenziato che sul conto cointestato alla donna vi erano ingenti somme in entrata, tutte disposte con bonifici provenienti dalla casse pubbliche dall’Asl; il denaro poi veniva prelevato allo sportello bancomat al fine di conservare il saldo del conto corrente molto basso o addirittura negativo, per non destare sospetti. RedCro

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