E’ finita nel caos, e con un rinvio al 9 gennaio. La rateizzazione delle tasse – provvedimento utile e non poco ai cittadini – ha provocato un parapiglia negli equilibri instabili della maggioranza. Colpa delle modalità con le quali il documento è giunto all’attenzione dell’aula di Tivoli il 27 dicembre: il parere dei Revisori dei Conti, a differenza di quanto riportato nella proposta di deliberazione, è arrivato il 22 dicembre e non il 20, presentato all’assemblea solo il giorno della discussione. Un errore su cui il presidente del consiglio comunale, Maria Rosaria Cecchetti, non ha voluto e potuto sorvolare, tanto da decidere di lasciare direttamente l’aula che in sessanta minuti ha visto consumarsi scene da psicodramma collettivo.
“Siamo solidali con Maria Rosaria Cecchetti, che ha dimostrato di sapere e volere gestire il consiglio garantendo tutti -. dice il consigliere e segretario del Pd tiburtino Alessandro Fontana – Allo stesso tempo ci teniamo a precisare che il regolamento è frutto del lavoro di tutto il consiglio comunale e non della sola amministrazione. Per questo chiederemo di modificare la deliberazione presentata che al contrario non riconosce l’impegno e la volontà profusa da tutti noi”. Più politico il commento di Alleanza per Tivoli, teso a sottolineare la frattura interna al monolite proiettiano, che da qualche tempo inizia a perdere stabilità: “Il presidente del consiglio comunale ha abbandonato la seduta in rotta con l’andamento imposto dal sindaco. Tra fughe, ripensamenti teatrali, giunta non presente e minoranza incerta”.
(l’articolo completo sul numero di oggi, giovedì 29 dicembre, del Giornale della Provincia)
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