Home Cronaca Tivoli, a Collenocello marciapiedi invasi dalle plance e minidiscariche: storia di un quartiere abbandonato

Tivoli, a Collenocello marciapiedi invasi dalle plance e minidiscariche: storia di un quartiere abbandonato

Tivoli, a Collenocello marciapiedi invasi dalle plance e minidiscariche: storia di un quartiere abbandonato

Quando i servizi sono una chimera e le campagne elettorali peggiorano la situazione. Succede a Collenocello, una delle zone più distanti dal centro di Tivoli, che paga i chilometri di separazione proprio per quello che manca all’appello. A raccontare una storia di disagio nel disagio è un nostro lettore, che ha inviato una breve ma intensa cronaca di quello che accade in questi giorni concitati di guerre all’ultimo voto. Al centro della lettera proprio i cartelloni elettorali, apparsi da qualche giorno in tutto il territorio comunale. Una prassi consolidata, capiamoci, ma che ha reso se possibile la vita ancora più difficile ai residenti della zona. “Da qualche giorno siamo in compagnia di tanti candidati politici che con i loro volti ci sorridono e riempiono di slogan. Sono stati infatti installati numerose plance elettorali che hanno invaso l’unico tratto di strada con il marciapiede ora impraticabile. Ma la cosa assurda è che per la loro installazione sono stati rotti i marciapiedi con numerosi buchi”, scrive S. V., stupito del fatto che ci si ritrovi con “i marciapiedi ridotti a groviere”. Il danno oltre la beffa, se si considera il quadro completo della situazione: “Non c’è condotta fognaria, il manto stradale ci costringe a slalom tra buche e voragini, marciapiedi quasi inesistenti, cigli stradali puliti solo da vento, pioggia e dalla buona volontà di qualche cittadino. Aree verdi mai prese in carico dal comune e lasciate nel degrado totale. Mi fermo qui ma potrei aumentare la lista a dismisura”, continua raccontando anche i disservizi legati alla gestione della raccolta differenziata porta a porta. Una buona notizia in termini pure economici se non fosse per la minidiscarica sorta dove un tempo c’erano i cassonetti, azioni di incivili che restano impunite: “Ho chiesto collaborazione all’ASA ma ho ricevuto un anno di promesse e prese in giro”. I saluti alla fine della lettere solo cordiali, ma la rabbia, più che legittima, è davvero tanta. alc

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