Tivoli, c’eravamo tanto amati: Una Nuova Storia e Pd si separano

Non sono mai andati d’accordo, questo lo possiamo dire serenamente senza timori di essere smentiti. Anche la scelta di fare qualcosa insieme nel corso dell’ultima campagna elettorale, alla fine non si è rivelata foriera di grandi risultati e ora le strade sembrano destinate a separarsi definitivamente. Parliamo della relazione tormentata tra il Pd e Una Nuova Storia, la civica un tempo anima del proiettismo passata all’opposizione dopo vicende decisamente travagliate. I fatti, più o meno recenti, in fondo ce lo dicono: quando hanno deciso di mettersi alle spalle il passato hanno incassato un risultato magro, con il candidato a sindaco, Giovanni Mantovani, ex uomo d’oro del governo dei civici, che non è arrivato neanche al turno di ballottaggio.

Il biodigestore a Tivoli Terme e l’alleanza con M5S e Polis

Oggi, dopo un periodo di coabitazione anche in aula tra i banchi dell’opposizione, a raccontare la separazione è la vicenda del biodigestore a Tivoli Terme, che ha visto i dem e Tivoli Partecipa firmare insieme una richiesta di consiglio comunale senza il resto del centro sinistra. Una Nuova Storia, il M5S e Polis (che non ha consiglieri ma si muove parecchio sul territorio ed è legata a doppia mandata a Antonio Picarazzi), infatti, hanno deciso di andare per conto proprio e unire le loro forze presentando una mozione contro l’impianto dei rifiuti. Insomma un segno chiaro della volontà di non continuare percorsi insieme che era già nell’aria. Nella partita che vede gli scacchi muoversi in vista delle prossime urne, lontane ma non lontanissime, certo la frattura avrà un peso, anche se è presto capire quanto.

Polis: nessuna diaspora, no ai vecchi schemi

Intanto proprio Polis ha diramato una nota stampa in cui ci tiene a precisare che non si tratta di una “diaspora”: Non esiste una diaspora nel “Centro Sinistra”, c’è all’opposto la maturazione di sensibilità diverse che si scontrano con quanti ritengono sia possibile e necessario riproporre ancora i vecchi schemi e le vecchie aspettative del tutto autoreferenziali – fanno sapere -. Non crediamo alle sommatorie né alle misere strategie di chi punta ad allargare coalizioni scevre di contenuti “fin dove è necessario”, senza definire identità, regole condivise, processi organizzativi e pari dignità. Non crediamo a chi sceglie il Candidato Sindaco prima ancora dei programmi e delle strategie di alleanza e fa discendere queste ultime esclusivamente dalla indicazione preventiva proprio di Candidati Sindaci nemmeno proponibili per storia personale, competenza e capacità politico-amministrativa”. Ogni riferimento a fatti e persone non è puramente casuale.