Tivoli, caso piazza Martiri delle Foibe: striscione di CasaPound contro Leonardi e Marinucci

Il caso scoppiato intorno alla vicenda della piazza intitolata ai Martiri delle Foibe non smette di alimentarsi. Dopo la posizione di Fdi-An sull’approvazione in consiglio comunale della mozione con cui si dà il via libera proprio all’intitolazione di un luogo della città di Tivoli per ricordare i fatti che coinvolsero la popolazione di Fiume, Istria e Dalmazia, è arrivata la replica dei consiglieri del gruppo “Una Nuova Storia”, Damiano Leonardi e Irene Marinucci. Oggetto del contendere gli otto emendamenti, votati anche dal sindaco Giuseppe Prorietti, accusati dal gruppo capitanato da Vincenzo Tropiano, Ettore Tirro’ e Massimo Pacella di essere figli di “un atteggiamento vetrocomunista – radical chic”, che al contrario bollano la vicenda come frutto di “speculazione politica”. “Gli emendamenti da noi presentati miravano a inserire all’interno della mozione la presenza e la diffusione dell’unico documento riconosciuto congiuntamente da Italia e Slovenia elaborato da diversi storici a seguito di una ricerca decennale, una contestualizzazione storica dalla quale emergeva la condanna a tutti e tre i regimi coinvolti in questa vicenda (fascismo, nazismo e comunismo) e a ricordare le vittime di tutte le vicende del confine orientale -. dicono i due giovani consiglieri comunali – Evidenziare le foibe come luogo di dolore e massacri e non invece tutto il “confine orientale” significa prendere soltanto una piccola parte di tutti i morti. E usare il termine martiri e non vittime significa prendere un’ulteriore piccola parte della già piccola parte dei morti considerati”. Ad intervenire sul dibattito che ha preso fuoco anche nei social network, suscitando reazioni contrapposte anche nei confronti della decisione presa dall’aula, il gruppo di CasaPound, che nella notte di ieri ha appeso uno striscione: “Questo striscione vuole porre l’attenzione sulle infelici quanto inadeguate affermazioni dei consiglieri di Una Nuova Storia, Leonardi e Marinucci, riguardo l’intitolazione di una via ai Martiri delle Foibe. Gli eccidi perpetrati dalle bande di partigiani titini – commentano – sono fatti realmente accaduti, attestati e per troppo tempo nascosti. Per noi, il tentativo di revisionismo storico portato avanti dai due consiglieri è un’ignobile mancanza di rispetto verso quegli italiani che persero la vita nelle Foibe”.