“Non ho bisogno di essere autorizzato dal gruppo”. Non si placa la polemica nel Pd dopo il consiglio comunale di lunedì convocato sulla sostituzione dei consiglieri di maggioranza dimessi, al quale le opposizioni hanno deciso in blocco di non partecipare. Unico presente il democrat Emanuele Di Silvio che ha sollevato in Aula la presunta incompatibilità della new entry Vilma Sinibaldi: dopo aver parlato il consigliere è uscito scatenando però le ire del suo gruppo. Patrizia Carusi infatti in una nota ieri pomeriggio ha rimproverato il collega di essersi mosso senza autorizzazione del partito che invece insieme ai Cinque Stelle ha optato per disertare i consigli sulle surroghe perché contrari a legittimare i “calcoli politici del centrodestra”. La bacchettata della capogruppo non va giù a Di Silvio che bolla le esternazioni della leader come “inopportune”.
La replica di Di Silvio – “La vicenda da me sollevata, durante l’ultima seduta, è un atto dovuto non solo politicamente ma anche giuridicamente. Allo stesso tempo – aggiunge l’esponente del Pd – ci tengo a precisare che la linea da lei indicata di non partecipare al voto sulla surroga dei consiglieri dimissionari è stata pienamente rispettata, anche se non precedentemente condivisa con il sottoscritto. Sono infatti entrato in aula, dopo l’appello rinunciando al gettone di presenza, solo ed esclusivamente per sollevare il problema della presunta incompatibilità con il ruolo di consigliere comunale della subentrante Vilma Sinibaldi. Sono certo che il mio partito condividerà quanto da me fatto. L’autorizzazione a partecipare ai consigli comunali – conclude Di Silvio – mi è stata data dagli elettori che hanno espresso la fiducia a me e al Partito Democratico. Sollevare la tesi della presunta incompatibilità di un consigliere è un obbligo giuridico per il ruolo che ricopriamo oltre che un gesto di responsabilità nei confronti di tutta la cittadinanza di Guidonia”.
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