Home Politica Tivoli, il centrodestra si riorganizza: Petrini e Pacella fanno squadra

Tivoli, il centrodestra si riorganizza: Petrini e Pacella fanno squadra

Tivoli, il centrodestra si riorganizza: Petrini e Pacella fanno squadra

La politica tiburtina non dorme mai. Non e’ solo il centrosinistra a tenere banco in queste settimana di giugno, a riscaldare l’atmosfera ci pensano pure i colleghi del centrodestra, pronti a dare vita ad un nuovo soggetto politico. A ritrovarsi insieme, in realtà già da un po’, il consigliere ex forzista, Alessandro Petrini, l’ex Progetto Tivoli, Massimo Pacella, che ormai da tempo ha rotto l’asse con Andrea Napoleoni, un altro ex, stavolta assessore al Bilancio dell’amministrazione Gallotti, Giorgio Strafonda e Giancarlo Rocchi. Un gruppo nutrito, che con l’attuale amministrazione dei civici ha avuto alterni umori ed alterne vicende, su tutti proprio Strafonda e Pacella, prima vicini a Proietti, ampiamente sostenuto in campagna elettorale, poi lontani tanto da diventare critici su tutta la linea. Il gruppo, che vede insieme L’Aquila e Le Torri, Tivoli 2.0, Nuovi Orizzonti e Progetto Nazionale, punta tutto su “una fiscalità comunale meno schiacciante, servizi più efficienti, valorizzazione dell’identità e del territorio ma anche rigetto di una cultura progressista amata solo da pochi altolocati”. Insomma una linea anti-elitaria, che mette insieme chi “ha forti perplessità verso l’attuale governo cittadino e considera l’opposizione delle forze partitiche rappresentate in consiglio comunale sterile e di maniera”. La chiamata alle armi, come fanno sapere dal gruppo che per ora non ha un nome unitario, e’ rivolta soprattutto ai settori produttivi, al mondo del lavoro, ai professionisti e alle “intelligenze” locali. “Se da un lato abbiamo un Pd che nonostante le chiare sconfitte del 2010 e del 2014 si è dimostrato incapace di cambiare ed è ancora totalmente in mano di chi ha gestito il potere dal 1999 al 2010 ed ha una concezione padronale della cosa pubblica, dall’altro abbiamo il centrodestra che fu ridotto a brandelli, disorganizzato ed inerte, capace solo di rilanciare balbettando malcapiti slogan nazionali. In più si assiste al progressivo allineamento a sinistra di pezzi che hanno fatto parte dell’esperienza gallottiana (e prima ancora di mille altre) che tentano goffamente di ammantarsi di civismo -. Fanno sapere i promotori – Consci del fatto che stando così le cose nessuno dei detti esponenti muoverà un dito fino ad un mese prima delle prossime elezioni, e lo farà solo per riproporre la solita eterogenea coalizione formata contrattando gli stessi pacchetti di voti di sempre, noi proviamo a realizzare un’iniziativa credibile e di lungo respiro”. Ad maiora.

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