Home Cronaca Screenshot portrait: Francesco Algeri mette insieme gli scatti della quarantena

Screenshot portrait: Francesco Algeri mette insieme gli scatti della quarantena

Screenshot portrait: Francesco Algeri mette insieme gli scatti della quarantena

Emergenza Coronavirus, non solo morti e malattie ma anche speranza, creatività, arte. Ci sono lavori, professioni, passioni e valvole di “sfogo” che riescono a combinare “creatività ed intelletto” e che, nei diversi campi, rappresentano lidi sereni a cui ambire. E’ il caso del viaggio fotografico e dell’interessantissimo e originale progetto di Francesco Algeri, fotografo freelance e giornalista pubblicista, attraverso l’Italia in quarantena. “Screenshot Portrait” è un modo per evadere dall’idea, dalla paura. E’ il timore, nelle parole dello stesso fotografo “di non tornare a fotografare più l’umanità che mi circonda. Ed ecco l’esigenza di trasformare una semplice video-call in un momento di condivisione reale, facendo in più ciò che amo fare di solito. Fotografare”. Passione ereditata da padre e nonno. Francesco ha trovato nella fotografia la sua forma espressiva ed è davvero uno dei più brillanti e talentuosi fotografi non solo di Messina ma del panorama attuale. “Il progetto – racconta – è nato per gioco e in meno di un mese è diventato un vero e proprio racconto dell’Italia in quarantena”. 

L’idea nasce dalla creatività e dall’esperienza di Francesco Algeri, da anni attivo anche sulla scena del live, ma non solo. Le foto vengono caricate e pubblicate quotidianamente su una pagina ig “dove i protagonisti di ogni scatto vanno a comporre una piccola storia fatta di emozioni, dove ognuno racconta qualcosa di sé in un momento storico insolito e inaspettato”. E ancora “Screenschot Portrait potrebbe diventare tantissime cose, per il momento è un “qui ed ora”, un’istantanea di un periodo storico che segue la filosofia del momento, nuovi incontri online, resi possibile dai pochi strumenti che ci permettono oggi una vicinanza visiva: il cellulare e i social network”. E poi la strada “Ogni giorno sperimento, guardo, osservo. La strada offre sempre nuovi spunti, occasioni, incontri, punti di vista: la foto, un’istantanea dei nostri giorni”. 

Foto di momenti di vita, dunque, durante questo difficilissimo momento per il nostro Paese e il lockdown ancora in essere. Il volto di Francesco, presente in alto sulla fotografia: ancora l’artista “La strada offre sempre nuovi spunti, incontri, ed ecco che nell’era in cui l’interazione verrà scandita dai giga e dalla qualità dei nostri wi-fi, anch’io ho deciso di mantenere un ricordo di questi attimi racchiusi in uno schermo, a modo mio. Scatto una foto come avrei fatto e come continuerò a fare quando tutto sarò finito e poco importa se il mio faccione è in alto a sinistra o l’impossibilità di gestire tempi e diaframma, una foto è pur sempre una foto. La considero un’istantanea dei giorni nostri e vorrei seguirne anche quella filosofia”.

Il web, la tecnologia, internet ci vengono incontro. La scrittura e la musica come anche la fotografia, in questo caso, sono diventati l’unica forma di evasione dal forte senso di solitudine. 

Internet diventa “una strada per nuovi incontri e nuove conoscenze, nonostante tutto”. Quindi non esistono in questo caso foto “giuste” o “sbagliate”, l’idea è quella di “sbirciare nelle vostre case, interagire con le vostre vite, fermare quell’arte che tutti in qualche modo ci portiamo dietro”. Francesco Algeri, pluripremiato nella sua attività con prestigiosi riconoscimenti, ama fotografare vita quotidiana, persone in contesti normali e quotidiani, utilizzando la luce, creando e fermando attimi di vita. Mai come in questo momento storico, ferma attimi preziosi, perché è davvero importante aggiungere più vita agli anni, non più anni alla vita. Nelle sue splendide foto e ritratti di questa quarantena, possiamo trovare tutte le immagini che abbiamo visto, i libri che abbiamo letto, la musica che abbiamo ascoltato e le persone che abbiamo conosciuto, alle quali abbiamo sorriso, persone che abbiamo salutato, amato o semplicemente, incontrato. Almeno è quello che abbiamo ricevuto dalle emozioni che ci ha trasmesso. 

Alessandra Paparelli

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