Home Parentesi Quadra Rettighieri nominato ai vertici del Cociv, esce di scena la candidatura: nel Pd è l’ora delle scelte e nei civici è terremoto

Rettighieri nominato ai vertici del Cociv, esce di scena la candidatura: nel Pd è l’ora delle scelte e nei civici è terremoto

Rettighieri nominato ai vertici del Cociv, esce di scena la candidatura: nel Pd è l’ora delle scelte e nei civici è terremoto

Il giro di boa porta la data di lunedì 6 marzo, quando il prefetto di Roma nomina Marco Rettighieri amministratore straordinario del Cociv, dopo che i vertici del consorzio per il Terzo Valico sono rimasti coinvolti nelle inchieste delle procure di Genova e Roma. Un incarico di rilievo accolto con grande soddisfazione da Rete Ferroviaria Italiana, committente della realizzazione del nuovo collegamento ferroviario tra Genova e Milano, che ha parlato dell’elevata esperienza e professionalità acquisita da Marco Rettighieri nella gestione di “situazioni complesse”, riferendosi alle capacità messe in campo dall’ingegnere per il completamento dell’Expo. Ma il curriculum del top manager di Guidonia Montecelio, 59 anni, due lauree, è costellato di ruoli strategici, l’ultimo al vertice della più grande partecipata d’Italia, Atac, avventura conclusa a settembre quando in scontro con il campidoglio della Raggi ha lasciato il posto. E quell’abilità di gestire “situazioni complesse” aveva fatto sognare anche pezzi della politica della terza città del Lazio, che avevano visto nel suo profilo il sindaco perfetto per traghettare Guidonia in default verso il risanamento. Con la nomina per il Terzo Valico, tramonta definitivamente il coinvolgimento di Rettighieri e chi lo voleva come candidato si ritrova adesso a fare i conti con scenari del tutto diversi. Una parte del Pd, quindi, che ancora scorgeva nell’ingegnere il migliore dei mondi possibili e il cartello delle liste civiche. Per quanto riguarda i democratici, intanto, il percorso avviato delle primarie è una realtà. I competitori sono due, il vincenziano Simone Guglielmo e Emanuele Di Silvio, i banchetti dell’albo in corso (anche in questo sabato pomeriggio) e ci sono tre componenti che ancora devono schierarsi, quella del senatore Bruno Astorre (con due dei suoi che sono usciti per fondare una lista civica), il gruppo del deputato Andrea Ferro e le forze che in città fanno riferimento all’ex capogruppo Patrizia Carusi (legata a livello regionale a Valeriani). Se questa è la fotografia nel Pd, la nomina di Rettighieri ha scombinato del tutto le carte nel campo civico. Le liste che si pongono come obiettivo quello di sfaldare i partiti e andare alla guida della città, sono adesso in cerca di soluzioni in un quadro da mille e una notte. Aldo Cerroni, che è stato nel secondo governo Rubeis e artefice poi dello scioglimento anticipato insieme a tre forzisti, conta su tre liste, la sua cioè Guidonia Domani, i Democratici fuoriusciti, e una terza formazione con tanto di simbolo già pronto. L’operazione per avere qualche chance di piazzamento dovrebbe contare sull’alleanza con il Biplano di Lombardo-Marini-Cipriani, e individuare un candidato sindaco che sia veramente civico, spendibile, in grado di aggregare. Un’impresa affatto semplice, ed è chiaro che se il nome giusto non salterà fuori, la candidatura dello stesso Cerroni alla leadership sembrerebbe a quel punto scontata. Con il rischio concreto di perdere però l’intesa con il Biplano.
Gea Petrini

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