Home Cronaca Ponte Lucano, 15mila euro per studiare una soluzione per le esondazioni

Ponte Lucano, 15mila euro per studiare una soluzione per le esondazioni

Ponte Lucano, 15mila euro per studiare una soluzione per le esondazioni

Freddo e pioggia sono alla porte, anzi in parte sono già arrivati, e il Comune di Tivoli pensa ad un nuovo piano di riserva per sistemare una volta per tutta l’annosa, per utilizzare un eufemismo, questione delle esondazioni a Ponte Lucano. Qualche giorno fa c’è stato già un piccolo assaggio delle scene di ordinaria follia legate alle bizze del tempo, che vedono protagonista uno dei punti più trafficati della zona tiburtina, lo scorso anno teatro di un’alluvione che ha provocato danni ingenti a cose e persone. Così, stavolta, anche per cercare di portare a casa almeno qualcuno dei cavalli di battaglia protagonisti della campagna elettorale, l’amministrazione Proietti ha pensato di chiedere una mano direttamente al personale interno, che sicuramente ha il pregio di conoscere molto bene il territorio funestato dalle “ire divine”.

Succede così che a dover individuare un professionista in grado di elaborare “una soluzione urbanistico ambientale” che difenda le abitazioni dalle esondazioni e permetta di abbattere del muro, sia l’architetto Giuseppe Petrocchi, già responsabile del Decoro Urbano, fino a qualche tempo fa super dirigente impiegato in vari settori, per la cifra di 15mila euro. Cosa dovrà fare? Come accennato sopra, atto alla mano, nella fattispecie la delibera di giunta numero 229 del 9 novembre, si tratta di trovare un modo per garantire “l’integrità del costruito che insiste nell’area di Ponte Lucano e del sepolcro dei Plauzi, di un programma d’intervento multisettoriale e di uno studio di fattibilità per la messa a regime dell’area per la demolizione del muro di protezione dall’esondazione dell’Aniene con il supporto di uno studio di natura idraulica dell’area compresa tra le cascate a monte del ponte e il tratto a valle del medesimo”. Per il resto rimangono aperte diverse partite: da quella con l’Ardis, da cui si attende ancora una risposta concreta alle sollecitazioni mosse dal Comune stesso, al risultato della partecipazione al bando promosso dalla Presidenza del Consiglio per la riqualificazione delle periferie degradate, fino ad arrivare al termine del progetto di copertura delle idrovore con le piante. Magari qualcosa lo troveremo sotto l’albero di Natale.

Anna Laura Consalvi

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