Passato e futuro: Sedymenta lancia il travertino 4.0

La nuova legge sulle cave, una scuola di scultura per il territorio e la bellezza della materia prima attraverso cui ci si riscopre come parte integrale di una grande comunità. “Sedymenta” è stato questo e molto altro, uno spettacolo nello spettacolo, dove l’antica arte della lavorazione della pietra, il teatro, la musica e la danza sono stati protagonisti per una notte del palcoscenico lunare allestito nella cava di travertino della STR. L’iniziativa organizzata dal Centro per la Valorizzazione del Travertino Romano, si inserisce nella tradizione della storica “Giornata del travertino romano”, interrotta dalla pandemia, che già da qualche anno ha abbandonato le aule dei centri congressi per spostarsi dove nasce la magia, tra i blocchi in attesa di essere modellati dalle mani delle maestranze che vengono spediti in tutto il mondo, portando così, il marchio nobile e proletario insieme del lapis tiburtinus, nei paesi più lontani. Ad aprire il pomeriggio di ieri i ragazzi dell’Accademia delle Belle Arti in arrivo da diversi paesi, che hanno realizzato en plein air, sotto la guida di Oriana Impei, che insegna da trenta anni nell’istituto romano, il gruppo di opere che hanno dato ufficialmente il via alla scuola, operativa dal mese di settembre, che vedrà gli artisti sui banchi insieme agli artigiani che da sempre modellano la pietra. Questa prima parte, raccontata dalla voce di Elisabetta Di Maddalena della STR, è stata seguita da una visita nell’azienda, con intermezzi che hanno visto protagonisti diversi perfomer: saltimbanchi dai colori sgargianti e una danzatrice aerea che ha volteggiato sostenuta da un carroponte. Il teatro è stato il grande protagonista, con la complicità del tramonto sopra le aree di escavazione e l’immortale “Re Lear” di William Shakespeare. La mitologia britannica ha preso vita di nuovo grazie ad una magistrale interpretazione curata dal Teatro Mobile di Paolo Bonacelli, che ha rapito il pubblico tra follia, amore filiale e gelosia. Ultima parte quella dedicata alla riflessione dovuta sul momento che vive il settore e sulle strategie future, nel corso di una tavola rotonda dal titolo: “Convegno 4.0. Il futuro attraverso le antiche radici del territorio”.

Lippiello: “Risorgiamo con questa iniziativa”

Il confronto, moderato dall’imprenditore Pietro Conversi, è stata introdotto da Filippo Lippiello, presidente del CVTR:  “Dopo due anni di buio totale siamo voluti risorgere con questa iniziativa. Ci troviamo in un’epoca cambiata, diversa, probabilmente siamo cambiati anche noi, come se fossimo nati di nuovo. Qualcosa è rimasto del passato: le invidie, quella malattia di andare a cercare il rotolo di carta sporca sotto il letto invece di vedere quello di poesia sul comodino. Questo noi vogliamo provare a cambiarlo, affrontando la sfida dell’industria 4.0, sapendo che siamo aziende manifatturiere, con le mani creiamo qualcosa che resta, come una poesia, basta ricordarlo. Noi vogliamo che rimanga questo modo di interpretare il lavoro. Da qui nasce l’idea di una scuola di scultura, che ci lega al passato con una proiezione nel futuro. Questa iniziativa riapre le cave alla visita anche sotto un profilo turistico che non è solo lavoro ma cultura e accoglienza”.

Vincenzi: “Vicina la nuova legge cave. Aree ritenute strategiche, arriveranno finanziamenti”

A dare un’idea di quale potrà finalmente essere il supporto operativo delle istituzioni è stato il presidente del consiglio regionale, Marco Vincenzi, presente insieme alla collega del Comune di Tivoli, Maria Rosaria Cecchetti, assessore al Bilancio, ai vicini di casa guidoniani, freschi di delega, Alberto Cuccuru e Paola De Dominicis, rispettivamente ai conti e all’Ambiente. “La Regione Lazio è particolarmente impegnata nella ripresa della nostra comunità e della nostra regione. Prima del termine della legislatura vogliamo approvare la legge e il regolamento sulle attività estrattive, una legge che vuole semplificare e modernizzare – dice Vincenzi -. Da questo punto di vista il CVTR è un esempio di eccellenza con cui intendiamo fare un lavoro condiviso di tutela del paesaggio. La Regione deve avere il compito di guidare i processi sul territorio, collaborando con la nuova amministrazione di Guidonia, e ci sono tutte le premesse, e quella di Tivoli. In questa direzione lavoreremo per ottenere finanziamenti per le aree ritenute strategiche, tra cui ci sono proprio Guidonia e Tivoli, andando in deroga agli aiuti di stato”, conclude.

Le lectio di Mari e Cipollari

A portare i saluti del neo sindaco della Città dell’Aria, assente per motivi istituzionali, la vice De Dominicis: “Ribadiamo la vicinanza di questa amministrazione alle imprese del travertino rispettando ambiente e salute dei cittadini”, commenta lasciando la parola prima a Zaccaria Mari, funzionario archeologo per la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Città Metropolitana e Provincia di Rieti, poi a Valentina Cipollari, archeologa, che hanno evidenziato come la storia sia parte integrante di questo territorio, seguita da Vincenzo De Gennaro, consigliere del CVTR, Alessandro Panci, presidente dell’ordine degli architetti di Roma e Provincia e Daniele Bianconi del CNR. Il sipario cala su questa notte calda di luglio, che guarda con fiducia al futuro sotto la protezione delle stelle.