Nathan, dall’opposizione i primi attacchi: “Il Sindaco sbagliò. Atto annullato dal Tribunale”

Continuano ad arrivare reazioni alla sentenza sulla lottizzazione Nathan, su cui il Tribunale Amministrativo del Lazio è intervenuto lo scorso 2 febbraio. I giudici di fatto hanno messo una pietra sul risarcimento monstre avanzato dalla Impreme, società che doveva realizzare il complesso di appartamenti vista Villa Adriana. Parliamo di oltre 90milioni di euro che quindi le casse pubbliche non dovranno tirare fuori ma non è tutto: i giudici hanno annullato anche l’ordinanza del Sindaco, che di fatto non permetteva l’avvio dei lavori per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria, a seguito del via libera alla lottizzazione arrivato nel 2012. A sorreggere il documento le lettere inviate da Proietti agli enti preposti per la valutazione dell’impatto ambientale della colata di cemento in una zona, quella di Ponte Lucano, soggetta ad allagamenti periodici che hanno danneggiato abitazioni e attività commerciali più volte, a cui nessuno ha mai risposto. Secondo il Tar Proietti poteva usare questo strumento normativo ma riferito ad una situazione limitata nel tempo.

A spiegarlo è il Comune stesso in una nota diffusa la scorsa settimana: “Il Tribunale, peraltro, con la sentenza ha annullato il provvedimento, osservando che questo avrebbe legittimamente potuto essere disposto dal Sindaco Proietti non per bloccare il rilascio delle autorizzazioni a costruire, ma semmai per bloccare il susseguente avvio effettivo dei lavori; a fronte, cioè, di un immediato e concreto pericolo per la incolumità pubblica”. Immediato anche il commento delle forze politiche di opposizione, tra i primi “Tivoli Partecipa”, rappresentata in aula da Alessandra Fidanza e Nello de Santis: “La società costruttrice della Nathan si è rivolta al Tribunale Amministrativo del Lazio per annullare l’atto con il quale, nel settembre 2014, il Sindaco di Tivoli bloccava, di fatto, il permesso di costruire della Lottizzazione. Con la sentenza n. 1239/2022, il Tribunale “annulla l’atto impugnato”, dando ragione alla società costruttrice. Con la stessa sentenza, il Tribunale ha rigettato la domanda di risarcimento dei danni perché, per fortuna del Comune di Tivoli, “la parte ricorrente non ha proposto con il ricorso introduttivo domanda cautelare”. Il Sindaco sbagliò nel 2014, quando firmò un atto di “burocratismo difensivo” pensando di passare la palla ad altre autorità, senza ricercare una soluzione politica alla questione Nathan, che infatti è ancora tutta da risolvere. E il Sindaco sbaglia ancora adesso, quando comunica alla città, attraverso i canali social del Comune, la decisione del Tribunale in modo incompleto e strumentale”. Cosa succederà adesso? Per ora non arrivano segnali da parte dei ricorrenti rimasti a bocca asciutta ma la parola fine non è ancora stata scritta da nessuno.