Home Cronaca Mettevano in vendita online Rolex e iPhone inesistenti per fare incassi veri, tre truffatori incastrati dai poliziotti di Tivoli

Mettevano in vendita online Rolex e iPhone inesistenti per fare incassi veri, tre truffatori incastrati dai poliziotti di Tivoli

Mettevano in vendita online Rolex e iPhone inesistenti per fare incassi veri, tre truffatori incastrati dai poliziotti di Tivoli

La truffa partiva dal portale di un noto sito di vendite online con annunci farlocchi: si metteva in vendita merce immaginaria per fare incassi veri. Le vittime migliaia: clienti attratti dalla possibilità di comprare a prezzi concorrenziali Rolex, Iphone e materiale Apple. Il modus operandi era collaudato: articoli subito disponibili e sarebbero stati inviati solo dopo il pagamento e l’incasso della somma sulla carta prepagata intestata a persona inesistente. Il truffatore faceva poi perdere le proprie tracce e, al povero malcapitato, non rimaneva che denunciare quanto accaduto. Le centinaia di denunce acquisite dagli agenti del commissariato di Tivoli, diretto da Orlando Parrella, hanno permesso di avviare le indagini e concentrarle soprattutto nei luoghi dove erano stati effettuati i prelievi con la carta prepagata.

Incastrato dalle immagini al bancomat. In breve è stato possibile identificare, anche grazie alla visione delle immagini riprese dai circuiti interni delle banche, un 38enne romano con numerosi precedenti di polizia e sottoposto all’obbligo della sorveglianza speciale. Dopo alcuni appostamenti, gli agenti della polizia di Tivoli lo hanno arrestato proprio nell’atto di prelevare, presso un ufficio postale di Zagarolo, somme di denaro versate dall’ultimo “cliente” truffato.

Molte altre possibili vittime. La perquisizione domiciliare ha permesso di trovare numeroso materiale che permetterà agli investigatori di continuare con le indagini e trovare altre possibili vittime della banda. Individuati anche i complici: un romano di 47 anni e una donna di origini russe di 28 anni. Per l’organizzatore della truffa sono scattate le manette per il reato di truffa informatica e per la violazione degli obblighi sulla sorveglianza speciale, mentre i complici sono stati denunciati per il concorso nella commissione del reato. RedCro

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