Home Cronaca Mentana, bufera museo e cimeli. Il Comune all’ex direttore: “Sconcertati, mandiamo tutto all’autorità giudiziaria”

Mentana, bufera museo e cimeli. Il Comune all’ex direttore: “Sconcertati, mandiamo tutto all’autorità giudiziaria”

Mentana, bufera museo e cimeli. Il Comune all’ex direttore: “Sconcertati, mandiamo tutto all’autorità giudiziaria”

Non si placano le polemiche a Mentana tra l’amministrazione Benedetti e l’ex direttore del museo garibaldino Francesco Guidotti. Dopo le dichiarazioni roventi dell’ex direttore adesso è il Comune che fa la voce grossa rispondendo con un corposo comunicato attraverso, appunto, il profilo social istituzionale.

Abbiamo chiesto i documenti a Guidotti ma non ci ha mai risposto

“Ci pare doveroso ristabilire la verità circa le dichiarazioni rilasciate dal signor Guidotti – sostengono dal Comune – abbiamo premura di premettere che qualsiasi comunicato rilasciato sulla questione Museo Garibaldino non menzionava il gestore e quindi siamo rimasti stupiti, anche per i motivi che andiamo ad elencare qui di seguito: per quanto riguarda l’inventario l’unico esistente presso il Ministero dei Beni Culturali è quello redatto dal Comune nel 1995; per quanto riguarda l’inventario di consegna del museo a Guidotti, da quello che leggiamo nell’articolo, risale al 1998. Abbiamo chiesto all’associazione nazionale veterani e reduci garibaldini nella persona del signor Guidotti, quale presidente della sezione di Mentana, di produrre informazioni di “ogni documento utile alla corretta definizione del patrimonio museale” e un inventario aggiornato alla data del 30 giugno, giorno precedente l’inizio dei lavori di ristrutturazione e della nuova inventariazione (Prot. 31262 del 15/12/2017). A tale richiesta il signor Guidotti non ha mai risposto ( nota pubblicata sul sito del museo)”.

Trasmetteremo le dichiarazioni di Guidotti a ministero e autorità giudiziaria

Sui cimeli non rinvenuti il paragone è relativo al catalogo del 1995. “Per quanto riguarda i cimeli non rinvenuti nel censimento 2017 – continuano dal palazzo – sono quelli non rinvenuti dal confronto col catalogo del 1995. In merito all’articolo, si legge che una parte dei cimeli siano di proprietà di Guidotti. Questo non è possibile per i cimeli scomparsi, visto che la custodia del museo da parte del signor Guidotti inizia dal ’98. Come è possibile che siano di sua proprietà cimeli catalogati come proprietà comunali nel 1995? Perché non ci ha comunicato nulla a riscontro della nostra nota? Mai abbiamo dubitato della buona fede del signor Guidotti, tanto che mai è stato citato nei nostri comunicati il suo nome; ma il contenuto dell’articolo ci sconcerta e ci allarma, tanto che lo trasmetteremo alle autorità competenti, dando seguito all’azione già intrapresa nei giorni scorsi (trasmissione al Ministero e comunicazione alle Autorità Giudiziarie)”.

Negli ultimi 6 anni il Comune ha stanziato 68mila euro all’associazione per la cura del museo

Sulla questione dei cimeli nel corso degli anni il comune ha stanziato dei fondi per la loro cura. “Per quanto riguarda i cimeli in pessimo stato – sostengono ancora dal Comune – dal 1998 al 2017 il Comune, con i soldi della comunità mentanese, ha provveduto a stanziare somme che servivano anche “alla manutenzione dei cimeli in dotazione, alla loro conservazione ed eventuali restauri, sia dei cimeli, sia delle teche di contenimento, pulizia delle teche” (art. 4 lettera “c” della Convenzione). Ovviamente non tutti i cimeli potevano essere restaurati; basti pensare che il restauro di una sola camicia costa circa € 2.000,00. Ma è pur vero che oggi le camicie sono state trovate in condizioni non idonee e indecorose. Solo negli ultimi 6 anni, il comune ha stanziato e pagato circa € 68.000 all’associazione di cui è presidente il signor Guidotti, che servivano appunto, così come stabilito nella convenzione, oltre alla gestione del museo, anche e soprattutto al restauro dei cimeli”.

Il sindaco ha incontrato l’ex direttore nel gennaio 2017

Si parla anche di un incontro tra il sindaco Marco Bendetti e l’ex presidente datato 11 gennaio 2017. “L’amministrazione comunale – sostengono – si incontrava e si accordava con l’Anvrg, rappresentata dal signor Guidotti, su tre questioni fondamentali: viste le difficoltà manifestate dal custode nell’espletamento di alcuni aspetti burocratici e gestionali, l’amministrazione comunale riprendeva in carico alcuni adempimenti previsti nella convenzione, riducendo contemporaneamente da € 13.500,00 a € 3.500,00 l’onere della stessa; l’amministrazione si impegnava poi ad investire i soldi risparmiati dalla convenzione, più altri, nella ristrutturazione di un bene fondamentale per la cultura e la storia della nostra comunità quale è il Museo (come poi abbiamo fatto. Il nuovo museo è visibile a tutti); infine, per rispettare quello che la normativa richiede ad un Direttore di Museo, tanto da poterlo inserire all’interno del “circuito museale regionale” (cosa mai fatta fino ad oggi), è necessario individuare la figura di un direttore con determinati e ben specificati titoli di studio e requisiti. La figura necessaria non era quella di Guidotti, ma per rispetto e per gratitudine, in quello stesso momento e in quella stessa sede veniva proposta la dirigenza onoraria al signor Guidotti”. La conclusione è, quindi, nella non risposta dell’ex presidente arrivata, invece, a mezzo stampa. “Con amarezza siamo costretti ad emettere questa nota, perché mai avremmo pensato che le nostre richieste ufficiali (Prot. 31262 del 15/12/2017), che non avevano avuto risposta dal signor Guidotti, avrebbero poi avuto risposta non ufficiale, ma a mezzo stampa, da parte dello stesso”.

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