Home Cronaca La Buzzi apre le porte: invasa da visitatori. “Cultura, salute, territorio e impresa non sono in contrasto”

La Buzzi apre le porte: invasa da visitatori. “Cultura, salute, territorio e impresa non sono in contrasto”

La Buzzi apre le porte: invasa da visitatori. “Cultura, salute, territorio e impresa non sono in contrasto”

Non solo la fabbrica del cemento messa in mostra con visite guidate passaggio dopo passaggio, ma anche i siti archeologici che sono stati valorizzati all’interno grazie alla collaborazione con la Soprintendenza, i seminari su arte, cultura, ambiente e impatti ambientali dello stabilimento, percorsi didattici e aree tematiche. Sabato la Buzzi Unicem di Guidonia ha aperto le porte per il “family and friends open day”: invitate tutte le famiglie dei dipendenti che a loro volta hanno potuto invitare gli amici. E poi mega-pranzo per almeno mille e 500 nel capannone del “reparto insacco” diventato per l’occasione un enorme refettorio. Una fabbrica storica del territorio vuole parlare alla città, lo fa mostrandosi in ogni singola parte del processo produttivo e nella filosofia d’impresa.

La filosofia d’impresa. “Viviamo in un contesto in cui è necessario sviluppare il senso critico – ha spiegato parlando a tutti gli intevenuti Antonio Buzzi, direttore Cemento Italia – Serve discernimento per capire e scegliere. Questo è l’avvio di un percorso di ampia comunicazione per farci conoscere meglio e portare la nostra cultura di impresa all’esterno. E’ una giornata laboratorio per costruire un dialogo. Perché la cultura, la salute, il territorio e gli utili di impresa non sono in contrasto, vanno nella stessa direzione. Quella di nuovi paradigmi socio-economici che rimettono al centro dei processi l’uomo per un sistema sostenibile in ogni aspetto”. Un grande evento che ha visto in campo uno staff arrivato in supporto anche dalla sede centrale di Casale Monferrato. “Ci sono qui – ha aggiunto il direttore dello stabilimento, Dorino Cornaviera – i lavoratori che hanno segnato la storia di questa fabbrica. E poi i figli e i nipoti che la possono continuare. In 10 anni qui mi sono sentito a casa. Produrre qualità, amicizia, rispetto tra uomini e lavoro è troppo importante. Fa guardare al futuro con fiducia”. Ospiti d’onore le vunnelle di Montecelio e il museo archeologico Lanciani che ha esposto per la prima volta alcuni reperti recuperati grazie agli scavi interni alle cemententerie, sponsorizzati dalla Buzzi.

Industria e archeologia. “Il rinvenimento di cospicui reperti come elementi decorativi, oggetti di uso domestico e ornamenti personali – ha spiegato il funzionario della Soprintendenza Zaccaria Mari, che ha curato lo stand con le colleghe archeologhe Valentina Cipollari e Silvia Greggi – ha messo in moto un proficuo rapporto di collaborazione: la Buzzi Unicem ha sponsorizzato il restauro realizzato dalla Soprintendenza perché vadano al più presto a far parte del nuovo allestimento del museo Lanciani. Negli ultimi anni infatti si è intensificato il controllo per contemperare l’esigenza della tutela archeologica prevista dalla legge con quella dell’estrazione del calcare e dell’argilla”. Nel 2008-2009 un importante scavo di archeologia preventiva (in vista dell’ampliamento di un fronte estrattivo) ha fatto scoprire in località Cesi Grandi i resti di una villa romana del I secolo a.C., mentre nel 2015 e 2016 sono state individuate e localizzate tutte le presenze archeologiche e nel 2016-2017 altri scavi preventivi nell’area della cava di argilla, in località Fornelluccia-Casale Riboni, hanno consentito di documentare un sistema di cunicoli per la captazione idrica databili tra il II e I secolo a.C. RedCro

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