Home città Guidonia I 5S tagliano i fondi per le buche ma assumono un comunicatore: scontro in Aula sul Bilancio

I 5S tagliano i fondi per le buche ma assumono un comunicatore: scontro in Aula sul Bilancio

I 5S tagliano i fondi per le buche ma assumono un comunicatore: scontro in Aula sul Bilancio

di Gea Petrini

Taglio ai fondi per riparare le buche e 54mila euro previsti invece per assumere in pianta stabile un comunicatore per l’amministrazione: scontro di fuoco ieri nella seduta fiume del consiglio di Guidonia tra maggioranza e opposizione. La giornata fitta di polemiche termina con i cinque stelle che immortalano in uno scatto sfocato la soddisfazione di aver chiuso la partita del Bilancio di previsione. Un tour de force di lavori per approvare il documento finanziario dell’ente e gli atti affini, a cominciare dal piano triennale delle opere pubbliche. E’ su quello che parte la danza nell’arena politica della terza città del Lazio, la campanella suona, c’è l’appello e viene invocata subito una pausa dai maggiorenti perché l’assessore ai lavori pubblici che deve relazionare è in ritardo.

Il piano delle opere: tagli alla manutenzione strade

L’architetto Antonio Correnti arriva e concede all’aula una relazione lampo sul piano. In quel documento è racchiusa la programmazione del governo cittadino sulle opere da qui a tre anni. Correnti annuncia due tagli. Il primo di 200mila euro sui lavori di pavimentazione esterna del palazzetto dello sport, in fase di assegnazione sarà imposta come opera migliorativa a chi si offrirà di gestire l’impianto. L’assessore promette il raggiungimento della meta per il bando visto che personalmente si è occupato di dirimere, con l’aiuto dei dirigenti, il contenzioso che gravava sul palazzetto da 4 milioni e mezzo di euro, diventati 700mila in una mediazione portata a casa da Correnti. Ma l’altro taglio riguarda un argomento hot a Guidonia: la manutenzione delle strade. Da 700mila euro a 680mila. Meno soldi per riparare le buche. “Avrei voluto triplicarli” ammette l’assessore ma tant’è. “Vergognoso” per l’opposizione che inizia un fuoco di fila di attacchi. “Accumuliamo sinistri” ricorda la leghista Arianna Cacioni, la collega di Fdi Giovanna Ammaturo fa i conti, divide la cifra per i chilometri di asfalto, e conclude “la situazione a Guidonia peggiorerà”. Ed è il democratico Mario Lomuscio a fornire numeri: “Sono deluso da questa amministrazione c’è la totale mancanza di programmazione. Le buche stanno causando disagi enormi ai cittadini e problemi economici all’amministrazione”. Nel 2018 ci sono state infatti 650 richieste di risarcimento danni, “un grave peso per le casse comunali, dati in crescita esponenziale”. L’affondo del democrat è politico, “una città così carente di infrastrutture e non siete capaci di pianificare. E non dite che non ci sono risorse perché si possono recuperare fuori”, poi si rivolge al collega di maggioranza Alessandro Cocchiarella, “sei andato anche a Bruxelles e in due anni hai partorito il nulla”.

L’opposizione contesta il “Bilancio nullo”

L’opposizione è agguerrita. L’intera giornata sarà scandita dalle contestazioni dei gruppi di minoranza. Mirano intanto a smontare Bilancio e affini sul piano formale, tirando fuori “anomalie” che rendono gli atti buoni per essere inviati alla Corte dei Conti se non al Tar. E’ Emanuele Di Silvio a iniziare già sul piano delle opere. I tempi non tornano: è stato deliberato il 31 marzo dalla Giunta e pubblicato il primo aprile, arrivando in aula appunto ieri, il 24. Non ci sono stati cioè i trenta giorni di legge per consentire ai consiglieri e agli stessi cittadini di produrre osservazioni. “Un diritto compresso” per il civico Mauro De Santis che spinge sulla questione risolta poi – senza convincere gli oppositori – dalla segretaria generale. Ci sarà modo di produrre osservazioni dopo la delibera di consiglio. “Roba che neanche Kafka” chiosa il civico. Ma il democratico Di Silvio va giù duro nella demolizione della legittimità formale, una tensione che passando attraverso la delibera sbagliata richiamata nel Dup, bollato da tutta l’opposizione come frutto di un copia e incolla con l’anno scorso, toccherà l’apice con il Bilancio vero e proprio, per Di Silvio fondato sul niente. Il pareggio dei conti è garantito infatti dalle entrate previste con la vendita degli immobili comunali, come dire impossibile. Un “bilancio nullo” insistono, mentre dall’altra parte si ripete che “la coperta è corta”, parole di Cocchiarella. “Prendete in giro la città” incalza la democratica Paola De Dominicis, “se le vendite non andranno a buon fine per Guidonia non c’è speranza, questo è un Comune allo sbando”. Il sindaco Michel Barbet non si sottrae al confronto, intervenendo più volte: “Lo abbiamo sempre detto, Guidonia è una città difficile, e abbiamo pochi soldi”. L’opposizione però non molla, il dem Simone Guglielmo si alza ed è show.

Guglielmo show contro il “re Merovingio”

Irrefrenabile il consigliere, punta ai vertici dell’amministrazione. Da una parte il sindaco, dall’altra il capogruppo Giuliano Santoboni che aveva apostrofato i consiglieri di minoranza come analfabeti funzionali. Occhialetti e microfono acceso, Guglielmo parte da Barbet che da “turista per caso” diventa “re dei Merovingi” tra “alfieri e maggiordomi di Palazzo” che portano “zero risultati”. Il Bilancio per Guglielmo non esiste, “non c’è niente, è un copia e incolla” poi guarda Barbet, “le responsabilità sono sue che decide di continuare”. Ma non è finita, verso la maggioranza, “maggiordomi di Palazzo attaccati alla poltrona” e distende il tono, “io vi capisco quando si sente l’odore del potere ci si sente importanti”. E le sconfitte di cui nessuno parla: 800mila euro definanziati per l’efficientamento energetico della scuola di Montecelio, il bando per l’acquisto dei bus locali che il Comune non ha neanche visto mentre continuano gli incendi sui mezzi Sap. “Così rispondono gli analfabeti funzionali” dice a Santoboni, al quale affibbia la targhetta, “vigliacco”.

Di Silvio veggente annuncia l’arrivo del comunicatore in pianta stabile

In tutto questo bailamme l’altro piatto caldo servito da Di Silvio e brandito dall’intera opposizione, è la scelta dell’amministrazione di spendere 54mila euro per assumere un “comunicatore”. Non è l’addetto stampa e non è un giornalista, e non è un incarico fiduciario come avviene di prassi, che arriva cioè e va via con il sindaco. No, lo spiega Di Silvio, l’assunzione è prevista in maniera stabile e (non è la prima volta) “mi sento veggente” profilando il possibile assunto. “Comunicherà a vita” rincara Ammaturo, “allo stesso costo di tre assistenti sociali part time o tre operai”. De Santis accusa i cinque stelle di aver avviato “un percorso rovinoso di sfiducia nei confronti di chi amministra e della politica”, e mentre fuori Forza Italia, in piazza, chiede le dimissioni di Barbet, dentro si va avanti per ore a discutere. “Abbiamo bisogno di un comunicatore istituzionale – replica il sindaco – noi abbiamo rinunciato all’addetto stampa e al Capo di Gabinetto”. Scintille tra il pentastellato Claudio Caruso e Di Silvio, il primo assicura che oggi la forestale al Comune non c’è, il secondo lo invita a maggiore cautela, “qualcuno di voi lavora in procura?” chiede provocatorio il dem. Se a Cocchiarella e Caruso è demandato il ruolo da arieti, c’è chi si occupa dei discorsi automotivazionali, “siamo in trincea dalla mattina alla notte per la città”, così dice Santoboni. 

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