Home Cronaca Guidonia, in tre dal carcere ai domiciliari. Politici e dirigenti restano a Rebibbia

Guidonia, in tre dal carcere ai domiciliari. Politici e dirigenti restano a Rebibbia

Guidonia, in tre dal carcere ai domiciliari. Politici e dirigenti restano a Rebibbia

Per tre dei dodici finiti in carcere nell’operazione “ragnatela” a Guidonia Montecelio, il giudice per le indagini preliminari Alberto Cisterna ha disposto invece i domiciliari. Si tratta di Francesco Dei, imprenditore della Saitrav indagato per due presunte tangenti a Alberto Morelli e Angelo De Paolis per l’apertura di una nuova cava, Stefano Bruno Ruggeri proprietario di un terreno agricolo da destinare a attività edilizia che avrebbe oleato la macchina amministrativa attraverso il dirigente De Paolis, e viene revocata la detenzione in carcere a Maurizio Rocchi, funzionario del settore Ambiente, indagato per peculato e falso in merito alle forniture fantasma. “Rocchi ha una posizione marginale”, commenta l’avvocato Augusto Colatei, “in un caso ha fatto solo l’impegno di spesa e non altro, e nel secondo caso contestato ha verificato e infatti non ha pagato per il lavoro”. Quella che emerge dalle investigazioni è “sicuramente una interpretazione lecita, come sarà lecito per lui dimostrare che non poteva controllare”.

Restano quindi in carcere gli altri nomi legati alla pubblica amministrazione, cioè l’ex vicesindaco Andrea Di Palma, i dirigenti comunali Angelo De Paolis, Gilberto Pucci e Gerardo Argentino, il dipendente istruttore amministrativo Michele Maccaroni, l’ex consigliere di Forza Italia Alberto Morelli, e l’ex segretaria comunale Rosa Mariani, indagata per associazione per delinquere perché avrebbe volutamente evitato di esercitare il controllo sugli atti del Comune. Sul ruolo della Mariani, l’avvocato Colatei precisa, “i controlli li faceva mensilmente a campione”, per il legale l’estraneità alle dinamiche verrebbe fuori dalle stesse intercettazioni ambientali in cui appariva “stupita”.

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