Home Cronaca Guidonia, sospesi i dirigenti e dipendenti arrestati: niente stipendio, scatta l’assegno alimentare

Guidonia, sospesi i dirigenti e dipendenti arrestati: niente stipendio, scatta l’assegno alimentare

Guidonia, sospesi i dirigenti e dipendenti arrestati: niente stipendio, scatta l’assegno alimentare

Avranno solo una indennità alimentare i tre dirigenti e due dipendenti pubblici arrestati nell’inchiesta su mazzette e appalti fantasma. E’ l’effetto della sospensione cautelare avviata dal commissario prefettizio di Guidonia Montecelio, Alessandra Nigro. Come previsto in questi casi quindi lo stipendio viene congelato e accantonato in attesa degli esiti giudiziari, garantendo invece solo un assegno di natura assistenziale. Intanto ieri il commissario ha firmato anche il decreto con cui sostituisce i tre ruoli apicali riassegnando cioè le funzioni ad altri dirigenti del Palazzo. Quindi dei Lavori Pubblici si occuperà adesso Paola Piseddu, degli Affari Generali, Anagrafe ed elettorale Maria Lombardi e del Demanio Marco Simoncini. Una riorganizzazione necessaria considerando il pesante impatto sulla macchina amministrativa dell’operazione “ragnatela” che ha coinvolto diversi settori del Comune. Nei guai infatti sono finiti all’Ambiente, il dirigente Gerardo Argentino con Michele Maccaroni e Maurizio Rocchi, per le Finanze Gilberto Pucci (accusato di aver ricevuto una bustarella da 4mila euro per il via libera a una liquidazione dei lavori pubblici), e Angelo De Paolis di questi l’unico fiduciario, arrivato cioè nel Comune su volere dell’ex sindaco Eligio Rubeis durante il primo governo.

Al dirigente De Paolis vengono contestati tre episodi corruttivi, uno appunto quello che vede coinvolto anche Pucci, per aver ricevuto somme di denaro dalla ditta “Mario Cipriani”. Un altro è quello che vede indagato (e in carcere) anche l’ex consigliere di forza Italia Alberto Morelli, che insieme a De Paolis avrebbe ricevuto soldi a fronte di una variante urbanistica per l’apertura di una nuova cava alla Saitrav: 1.000 euro a Morelli il 6 luglio del 2016 e 14mila euro a De Paolis il 12 luglio 2016 per il tramite di Morelli. E De Paolis è indagato anche perché avrebbe ricevuto somme di denaro non quantificabili dal proprietario di un terreno agricolo da destinare attività edilizia a Marco Simone. Si incontrano proprio da quelle parti, “te volevo lascià ‘na cosa che serve semplicemente pè dì…”, un modo “per rompere il ghiaccio”, ma De Paolis fa notare che il progetto prevede anche la riqualificazione dell’area e che quindi servirà un passaggio in consiglio comunale, avrebbe detto il dirigente: “Perché la riqualificazione di tutta sta’ zona con un piano integrato, io la posso fa’ digerì, poi è chiaro che tanto io quello che posso fa’… vedo un consiglio comunale, se la cosa la digerisce, ed io glie la posso fa’ digerì no?!! Michele Venturiello, il capogruppo di Forza Italia che è una persona per bene, onesta… Giuseppe Nardecchia può essere pure in qualche modo coinvolto, hai capito?! Con il gruppo suo, che poi è chiaro che al gruppo Nardecchia qual’ cazzo gli devi portare! Perché quello lavora all’ippodromo, quell’altro è disoccupato! La figlia del poro Cipriani, quindi, però questo è un discorso successivo, però col gruppo dell’urbanistica la cosa fatta bene…”.

L’inchiesta è un terremoto per gli assetti burocratici del Palazzo e anche per la politica, oltre all’ex consigliere Morelli, è in carcere Andrea Di Palma, sindaco facente funzioni nell’ultimo anno di governo, per una mazzetta da 50mila euro per l’appalto del trasporto pubblico.

(nella foto in evidenza, Angelo De Paolis, uno dei dirigenti arrestati)

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