Home città Guidonia Guidonia, Sassano spiazza il tavolo e Bertucci lo stravolge: primarie di coalizione per il centrodestra

Guidonia, Sassano spiazza il tavolo e Bertucci lo stravolge: primarie di coalizione per il centrodestra

Guidonia, Sassano spiazza il tavolo e Bertucci lo stravolge: primarie di coalizione per il centrodestra

di Gea Petrini

Quindici giorni per discutere del candidato a sindaco, il vertice del centrodestra riunito nel pomeriggio a Roma con i maggiorenti si è risolto in un rendez vous spiazzato prima dalla linea di Stefano Sassano che ha posto il tema di escludere dalla leadership gli ex consiglieri e poi, sul finire, dalla proposta di Marco Bertucci: primarie di coalizione.

Big di vario calibro ad assistere al summit, da Aurigemma a Malcotti, le sigle che testano la possibilità di un’alleanza erano rappresentate dai rispettivi segretari provinciali e delegazioni cittadine. Insomma, un parterre coi fiocchi visto intanto il ritorno sugli schermi di Bertucci in qualità di dirigente di Fratelli d’Italia, insieme a Alessandro Messa, Mario Pozzi e un altro membro locale, tutti coordinati da Marco Silvetroni (si fa per dire, ma non per demerito del segretario, per carità), uno di quei momenti che il pop corn sarebbe l’ideale. La riunione è stata convocata, per dirla in maniera chiara, nella speranza di tirare fuori i nomi dei papabili in un’ottica di coalizione.  Sulla questione si è aperta la ferita, quando Stefano Sassano creando qualche problema alla schiera azzurra composta da Andrea Mazza (coordinatore), Maurizio Neri e Gianni Petrocchi (tutti del neo direttivo cittadino), ha intavolato l’argomento clou del documento Massini. Uscire cioè dall’impasse del centrodestra, escludendo dalla candidatura a sindaco gli ex consiglieri a causa del disastro finanziario lasciato alla città. Un passo indietro di una intera classe dirigente, compreso il suo – avrebbe spiegato Sassano – anche se è stato uno dei quattro a bocciarlo quel bilancio, sciogliendo il consiglio. “Si deve guardare più ai criteri, ai profili – ha commentato poco dopo l’uscita – che vadano al di là dell’ultima esperienza amministrativa”. A replicare nel vertice giusto Mazza, che ha ricordato come il documento Massini rappresenti una posizione “minoritaria”, scatenando però le frizioni del caso. Alla fine il coordinatore ha comunque detto che non essendo stato votato (per volere di Rubeis ma questo non lo ha precisato) sarà oggetto di discussione a breve nella sede cittadina. La linea Sassano-Massini ha trovato consenso in Noi con Salvini di Marco Mercante che, a queste condizioni, avrebbe aperto a dialogare, tenendo molto – come ribadito a più riprese – al tema della discontinuità.

Ben altre reazioni in Fratelli d’Italia, dove si gioca una partita interna emersa solo di sfuggita tra una battuta al vetriolo e l’altra. Silvestroni ha rivendicato la centralità del partito (come aveva fatto d’altronde Mazza per gli azzurri) additando i forzisti di essere in mare aperto, senza uno straccio di candidatura. Qualche tensione, pungolato sull’argomento il coordinatore provinciale di FdI avrebbe detto, “noi ce l’abbiamo”, e a quel punto si è udita la voce di Bertucci: “Qua ce ne sono tre di candidati sindaco”, riferendosi a Messa, Pozzi e a se stesso. Stilettate per far capire l’aria che tira, culminate nelle note finali con la proposta secca venuta sempre dal più votato del 2014: primarie di coalizione per decidere il candidato sindaco, un’idea quella di Bertucci che potrebbe togliere il sonno a più di qualcuno. Così con questo quadro, ognuno si è preso un paio di settimane prima del prossimo incontro, che si terrà a Guidonia, dove arrivare con il profilo e i criteri stabiliti. Forza Italia venerdì riunirà il direttivo e poi un paio di assemblee in stile Duca d’Este, e c’è il nodo posto da Sassano da sciogliere. In Fratelli d’Italia al momento non è dato sapere, di assemblee fino a oggi neanche una. L’unica certezza è che la candidatura di Messa monta con appoggi di peso in casa azzurra (cioè Rubeis) in un contesto che più instabile non si può.

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