Guidonia, Pd dilaniato: l’area di De Vincenzi e Guglielmo non partecipa al congresso. “E’ una finzione scenica”

Il congresso sarà “una finzione scenica”, lo strappo avviene ed è clamoroso. Un’intera area del Pd non parteciperà al rinnovo degli organismi, restando quindi fuori dalla direzione a Guidonia Montecelio e non votando per il provinciale. Si tratta della componente di Marco Vincenzi, di cui fanno parte due pilastri piddì, l’ex consigliere comunale e candidato sindaco del 2014, oggi dirigente regionale del partito Domenico De Vincenzi e l’attuale capogruppo in assise Simone Guglielmo. Insieme alla consigliera Paola De Dominicis e a Rocco Cisano firmano la nota con cui annunciano di restare fuori pur confermando – chiaramente – l’adesione al partito.

“La decisione è stata una scelta obbligata dalla circostanza che non vi è stata la volontà, da parte delle altre componenti presenti nel partito locale, di addivenire ad una discussione aperta e leale su quanto accaduto prima e dopo le elezioni amministrative di giugno, e soprattutto non vi è stato alcun tentativo, sempre da parte di quelle componenti, di collaborare per tornare a quella unità di pensiero ed azione che dovrebbe sottendere la nascita del nuovo organo collegiale”. Puntano il dito già sulle regole, “sarà consentito il voto durante il congresso a tutti i tesserati dell’anno 2016 e 2017, facendo quindi rientrare nella conta anche le tessere che sono state oggetto di un ricorso da parte dei sottoscritti causa la non liceità dell’iter procedurale seguito dall’allora segretario comunale Mario Lomuscio insieme all’allora segretario del primo circolo Marcello Manni”. Elenchi nei quali risultano ancora iscritti che sono andati in altri partiti o si sono candidati con liste diverse dal piddì.

E l’attacco è anche per Rocco Maugliani: “Se a questi dati oggettivi si aggiunge anche il fatto che, nonostante la grave e bruciante sconfitta registrata a Guidonia Montecelio dal Pd e non solo, il segretario provinciale uscente ha riproposto la propria candidatura alla guida della stessa, dimostrando ancora una volta la propria tracotanza nella gestione del partito territoriale, non possiamo fare altro che astenerci dal partecipare a questa ennesima finzione scenica, architettata per continuare ad agire nell’errore piuttosto che per il bene del Partito Democratico. Noi continueremo a restare nel Pd ed agire per servizio e per passione senza venire meno alla nettezza delle idee e senza sottometterci alla logica dell’opportunità. Sempre per una politica al servizio dei cittadini”.