Guidonia, Masini presidente della Cultura: è bagarre

Il consigliere di Forza Italia, ex candidato sindaco, Alfonso Masini diventa il nuovo presidente della commissione cultura e negli ambienti politici di Guidonia Montecelio scoppia la bagarre. Il ruolo è infatti di solito in quota alle maggioranze di governo, ma il sindaco Mauro Lombardo e la sua coalizione civica hanno deciso di valorizzare in quella postazione un esponente della minoranza, Masini appunto, che è stato a capo del centrodestra come diretto competitor di Lombardo nel recente ballottaggio. Una scelta inusuale rispetto alla prassi ma che risponde in termini generali alla linea del sindaco che apre porte di collaborazione a livello amministrativo quando chiaramente ce ne sono le condizioni. È accaduto con il Pd che è entrato nel governo locale, accade oggi con Alfonso Masini anche se solo per quella funzione. L’elezione di Masini a presidente della commissione cultura cioè non segna l’ingresso di Forza Italia in maggioranza, ma certo si può immaginare che i toni con il consigliere saranno improntati al massimo dialogo. Proprio qui sorgono i problemi, perché il partito critica la scelta di Masini di accettare e dello stesso Lombardo di neutralizzare politicamente l’opposizione un pezzo alla volta. Sono passate da poco le cinque di mattina quando il coordinatore comunale degli azzurri, Maurizio Massini, invia la nota con cui mette nero su bianco la bocciatura nei confronti della scelta di Masini di prendere il ruolo, e del sindaco che si è interfacciato solo con il consigliere senza considerare il partito. Una questione, quest’ultima, che risiede non solo in un bon ton politico istituzionale che sarebbe stato ignorato, quanto nei rapporti tesi tra i vertici di Forza Italia (Massini – Sassano) e Lombardo che risalgono alle trattative prima delle elezioni. Fatto sta che il diretto interessato intanto ribadisce di restare in opposizione ma di essere pronto a contribuire per il bene della città.

Forza Italia lo isola: scelta sbagliata

Giornate incandescenti dietro la questione Masini che hanno trovato il culmine l’altra sera quando Forza Italia si è riunita e ha votato contro la promozione del suo consigliere. Un voto che voleva spingere Masini a sentire la pressione del partito per indurlo a desistere, ma l’operazione non ha portato alcun risultato. Parte proprio da questo il coordinatore: “I Quadri di Forza Italia di Guidonia Montecelio nell’ultima riunione tra i vari punti trattati hanno votato all’unanimità negativamente circa la candidatura del proprio consigliere Alfonso Masini a presidente della commissione cultura. Questo non certamente per la persona – spiega Maurizio Massini – che per le proprie competenze e storia sarebbe stato  riferimento in quel consesso e non solo, ma per motivazioni di carattere esclusivamente politico, in quanto Alfonso Masini è esponente di spicco dell’opposizione essendo stato candidato sindaco del centrodestra unito e già da anni esponente forzista. Il consigliere Masini ha accettato comunque la indicazione  fattagli dal Sindaco ed è stato appunto eletto presidente della commissione”. Il coordinatore bacchetta il consigliere: “Voglio pensare che la motivazione sia solo causata da una leggerezza o da ingenuità. La commissione cultura non è organismo culturale, ma politico amministrativo”. Ma le critiche non risparmiano il sindaco: “Registriamo inoltre una mancanza di comunicazione da parte del sindaco Mauro Lombardo che non ha ritenuto  di informare anche  solo a titolo di pura cortesia il sottoscritto per tale evento la cui importanza politica, di certo non sfugge al primo cittadino. Forza Italia, sia ben chiaro, non per propria vocazione ma a fronte dell’esito elettorale è opposizione al governo cittadino rappresentato dall’aggregato civico e dal Pd, come risultato dalle recenti elezioni amministrative. Confidiamo che il consigliere Masini abbia sempre ben chiara tale collocazione”.

Masini: “Voglio fare qualcosa di buono per la città”

Il clima che si è creato intorno alla sua elezione come presidente di commissione, non piace ad Alfonso Masini, “sono dispiaciuto che la mia posizione non sia stata capita dal partito soprattutto da Maurizio e da Stefano”. Il consigliere forzista spiega le ragioni che lo hanno portato a raccogliere la candidatura nonostante il veto del partito: “Ho accettato perché penso che la cultura sia un bene non divisivo e che quindi si debba collaborare. Nella proposta della collega Cacioni di indicarmi come presidente di commissione c’è scritto in maniera chiara che sono consigliere di minoranza, ed è così. Io sono consigliere di Forza Italia e voglio rimanerci, a meno che non mi caccino, e io come presidente di commissione non prenderò mai una posizione che andrà contro il nostro programma elettorale, anche perché sulla cultura i programmi sono molto simili”. Il rammarico per la tensione che si è generata nasce dalla consapevolezza di volere solo il bene di Guidonia: “Non ho ambizioni politiche – dice Masini – ho 72 anni, mi sono candidato sindaco non perché avessi quella ambizione ma perché mi hanno cercato e ora voglio fare qualcosa di buono per la città nel piccolo ruolo che ho e sempre nell’interesse di tutti”. In sostanza si tratta “di una tempesta in un bicchiere d’acqua, capisco che Lombardo possa vantarsi di avermi convinto, ma io sono e resto all’opposizione”.

Il sindaco Lombardo: “Non abbiamo rapporti diretti con i partiti”

Il sindaco mostra intanto “soddisfazione” per l’elezione di Masini alla presidenza della cultura ma ribadisce anche che non c’è nessun allargamento della maggioranza. “La nomina non rappresenta l’avvicinamento di Masini e del gruppo che rappresenta all’area di governo. E voglio sottolineare che la scelta di indicare Masini alla presidenza non nasce da me ma dai consiglieri comunali della commissione, io ero chiaramente informato e d’accordo con questa decisione”. Il sindaco non manca di rispondere al rimprovero del coordinatore Massini sulla mancata interlocuzione: “Noi siamo una coalizione civica, quindi come ho detto più volte non abbiamo rapporti diretti con le segreterie di partito. Io ragiono con i consiglieri comunali che poi fanno da raccordo con i partiti, e questo è accaduto con Masini, non interloquisco con i partiti”.