Home città Guidonia Guidonia, la sinistra di Silvi dice no alle alleanze: “Siamo alternativi al Pd e ai Cinque Stelle”

Guidonia, la sinistra di Silvi dice no alle alleanze: “Siamo alternativi al Pd e ai Cinque Stelle”

Guidonia, la sinistra di Silvi dice no alle alleanze: “Siamo alternativi al Pd e ai Cinque Stelle”

I compagni dicono “no”, nessuna alleanza con il Pd in vista del ballottaggio a Guidonia Montecelio. La nota ufficiale di Sinistra Popolare arriva nel tardo pomeriggio, ma l’orientamento della formazione di Filippo Silvi era già ben chiara almeno nel borgo, dove è stato affisso un manifesto, di quelli old style scritti a mano, un “grazie” ai cittadini e poi la porta chiusa agli sfidanti del 25 giugno. Insomma, dopo aver preso un 3,71% al primo turno, ma senza riuscire ad eleggere un consigliere, Sinistra Popolare non intende prestarsi a nessun “gioco di sponda” perché “alternativi” al Pd e al movimento 5stelle. “Su Guidonia non capiamo come il Pd possa solo immaginare la collaborazione di Sinistra popolare con l’agglomerato di liste variegato e contraddittorio che sostiene Di Silvio, da una sinistra autoproclamatasi tale agli alfaniani della ministra Lorenzin, soltanto pochi mesi fa sostenitrice del vicesindaco Andrea Di Palma. Di conseguenza, si evitino ammiccamenti e sollecitazioni che non troveranno comunque risposte positive. Sinistra popolare è per la partecipazione. Il risultato politico-amministrativo consegnatoci dalla consultazione dell’11 giugno mostra viceversa gravissimi segni di deterioramento, del quale sono direttamente responsabili le gesta delle ultime giunte Rubeis-Di Palma-Messa, ma anche il controllo mancato dell’opposizione. Tanto che l’intervento della magistratura che ha posto fino a tale stato di cose va inteso abdicazione di Pd-M5S alla funzione politica, specifica della loro presenza e azione in consiglio comunale.
L’effetto si è misurato con l’astensione della maggioranza della popolazione di Guidonia Montecelio. Assenza aggravata dalle mille schede non valide, che fanno scendere i voti regolari di non molto oltre la soglia del 45 per cento. Una “crisi di sistema”, assai più che disaffezione. Vinca Di Silvio, vinca Barbet, più della metà degli elettori ha posto il problema della legittimazione dei rappresentanti istituzionali della città. Avremmo gradito sentire qualche indicazione dei concorrenti su un problema che, almeno per Sinistra popolare, risulta il prioritario, decisivo per qualunque futura attività di governo. Invece niente, evidentemente va bene così”.

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