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Guidonia, con la Cgil la sfida finale di Barbet e Di Silvio è sul lavoro e i servizi

Guidonia, con la Cgil la sfida finale di Barbet e Di Silvio è sul lavoro e i servizi

L’ultima sfida prima del voto è sul lavoro e i servizi, i due candidati sindaco di Guidonia Montecelio si sono confrontati questa mattina intorno ai temi lanciati dalla Cgil, i sette punti già presentati al primo turno che vanno dalla legalità al welfare. Il sindacato fa gli onori di casa, nella saletta del bar Lanciani, e l’annuncio arriva subito: il cinque stelle Michel Barbet e il democratico Emanuele Di Silvio hanno raccolto l’invito del sindacato firmando le proposte dell’associazione Avviso pubblico, impegnata contro la corruzione negli enti locali: dimissioni in caso di rinvio a giudizio. I protagonisti a un passo ormai dal verdetto delle urne, mostrano aplomb, ciascuno applaude l’altro, nessuna stilettata, “per la serietà della situazione avvertiamo l’obbligo di non stare a guardare” esordisce Luigi Cocumazzo, segretario della Camera del lavoro Roma Est e Rieti. La Cgil che rivendica il ruolo svolto a Guidonia nelle tante battaglie per la trasparenza e la legalità tira fuori l’internalizzazione del servizi, l’assistenza alla fasce deboli, il futuro delle cave dismesse e del settore del travertino, la Pista d’oro, la riapertura della sede Inps. E ancora il piano occupazionale del Comune, “ci sono 320 dipendenti oggi e i servizi vengono a mancare” dice Eugenio Carloni, le esenzioni tolte per l’addizionale irpef e il patto antievasione mai applicato, un tavolo per il rilancio del settore del travertino entro 100 giorni, e l’immancabile (ormai) problema dello scuolabus.

L’apertura tocca a Di Silvio, “ho consumato questi marciapiedi” dice il candidato del centrosinistra, e ricorda chissà se in risposta alle polemiche delle ultime 48 ore, “sono stato maggior oppositore del governo Rubeis”. Tant’è che sulla riapertura della sede Inps (che ha meritato anche un video da campagna elettorale) “abbiamo già la soluzione”, assicura il democrat dando i tempi, “lo faremo nei primi trenta giorni”. Nel fronte delle aziende l’argomento caldo sono le cave, “serve una pianificazione generale, io non sono contro le cave perché sono una risorsa, registreremo il marchio del travertino romano, mettiamo in rete le aziende con le scuole, per la prima volta al professionale si studierà da artigiani della pietra”. Per le cave dismesse, vuole creare un adventure park, alla Pista d’oro il Comune chiederà di avere le aree per un altro progetto per i giovani che saranno però protagonisti assoluti nel nuovo centro città under 30, il Bivio di Guidonia.

Il pentastellato Barbet è subito chiaro, “vogliamo cambiare la città e dal 26 giugno ripartire con l’innovazione”. Individua delle “emergenze impellenti” che saranno subito affrontate, la prima è quella delle scuole sul fronte tariffe delle mense e scuolabus, “trovando le soluzioni insieme ai genitori che già stiamo incontrando”. Intanto i cinque stelle promettono di mettere mano alla macchina amministrativa, questionari per ascoltare i dipendenti, “a loro daremo una spinta per fargli dare il meglio” e un solo criterio: il merito. Barbet punta poi alla “casa della salute a Guidonia con il pronto intervento” e per il travertino vuole un “tavolo, sbattendo i pugni anche con la Regione, le aziende devono lasciare il travertino sul territorio, lavorarlo qui per rilanciare il settore”. Amministrare la terza città del Lazio sarà “difficile” ammette il candidato, “il malaffare va avanti da troppi anni ma dare continuità vuol dire non uscire dal pantano e stare sempre in mano ai poteri di questo territorio. La città va liberata, spezzeremo il filo dell’illegalità”. Per i Cinque Stelle ieri sono arrivati i big, da Di Maio alla Raggi, domani Di Silvio chiude a Villanova con i giovani. Poi finalmente, nell’incognita affluenza, a parlare saranno i cittadini.

 

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