Home città Guidonia Guidonia, Forza Italia sparisce: zero consiglieri. Bene Salvini, Pd primo in 4 zone ma i Cinque Stelle conquistano Villanova e spopolano a Marco Simone

Guidonia, Forza Italia sparisce: zero consiglieri. Bene Salvini, Pd primo in 4 zone ma i Cinque Stelle conquistano Villanova e spopolano a Marco Simone

Guidonia, Forza Italia sparisce: zero consiglieri. Bene Salvini, Pd primo in 4 zone ma i Cinque Stelle conquistano Villanova e spopolano a Marco Simone

di Gea Petrini

Quattordicimila persone in meno sono andate a votare per le elezioni amministrative di domenica 11 giugno a Guidonia Montecelio. Come se un intero quartiere, per usare un’immagine, avesse preferito disertare le urne. Diamo i numeri, nel 2014 quando la città riconfermò Eligio Rubeis, al primo turno gli elettori furono 46.348 (il 70%), adesso invece 32.570 (48%). Al ballottaggio, quando l’architetto vinse su Domenico De Vincenzi, tornarono in 28.526, quindi il 43%, se il trend sarà questo il sindaco – chiunque ce la farà tra Emanuele Di Silvio e Michel Barbet – rischierà di essere legittimato da una fetta esigua della cittadinanza. Questo è il problema Guidonia, con l’affluenza piombata a cifre mai viste: disillusione, indignazione, e scarsa fiducia nella politica che sembra essere la vera sfida, tra legalità e conti in rosso, della prossima amministrazione. Crolla il centrodestra, Forza Italia non avrà il seggio, e a Fratelli d’Italia non è detto che scatterà. Gli ex di governo e il rubeisismo sono gli ultra sconfitti di questa competizione elettorale, dove invece (per restare a destra) viene fuori bene Giovanna Ammaturo, la candidata di Noi con Salvini va ben oltre le aspettative. L’alternativa ha funzionato. Restano meno di quindici giorni al verdetto finale del 25 giugno, i riflettori sono puntati sui due sfidanti e possibili accordi da secondo turno (vale solo per Di Silvio, i Cinque Stelle infatti dicono no alle alleanze a prescindere), con le cifre che si hanno a disposizione, esce una fotografia così.

Chi dimezza, chi scende, chi scompare. Se il candidato sindaco Emanuele Di Silvio è primo con la sua coalizione che ruota intorno al Pd, registrando il 27%, a sette punti di distanza dai Cinque Stelle attestati al 20, sul fronte delle liste singole il discorso cambia eccome. La prima forza della città è proprio il Movimento Cinque Stelle con il 20.5% e il Pd è secondo con il 17.6%, mille i voti di differenza. Percentuale in netto calo per i democratici rispetto al 2014 quando stavano quasi al 25 e in salita per grillini che prendono invece più di 3 punti. Ma l’andamento fa ancora più effetto se si valuta in termini di voti assoluti, con alle spalle il tonfo dell’affluenza, infatti, il Pd dimezza il consenso rispetto a tre anni fa, passando da 11mila a poco più di 5mila, e gli stessi Cinque Stelle perdono però 800 voti. Per non parlare di Forza Italia, quasi sparita. Meglio andare con ordine e farsi un giro per la città.

I sindaci nei quartieri. Il candidato sindaco di centrosinistra Emanuele Di Silvio è primo in cinque circoscrizioni: Guidonia con 2146 voti, Villalba con 892, Colle Fiorito con 1.258, Albuccione-Bivio con 402 e a Colleverde dove ha preso 791 voti. Michel Barbet dei Cinque Stelle ha due roccaforti, Marco Simone dove ha fatto il boom con 1.327 voti e Setteville con 543. A Montecelio non si entra senza falceemartello (fa più effetto scritto così), il primo nel borgo è Filippo Silvi di Sinistra Popolare con 566 voti. Villanova e La Botte invece hanno premiato il polo civico: qui Aldo Cerroni è in vetta con 2.016 voti.

Usando la lente. Se la panoramica per zone si fa attraverso i risultati non dei candidati sindaci ma delle singole liste, a Guidonia centro il primo partito è il Pd con 1.278 voti, subito dietro ci sono i Cinque Stelle con 1.243. A Villalba sempre i democratici con 571 crocette sulle schede, mentre a Villanova (dove come candidato è prima la coalizione di Cerroni), come singola forza sono avanti i Cinque Stelle con 1.132, la civica Guidonia Domani viene dopo con 1.044 e il Pd è terzo con 972. Nel borgo di Montecelio appunto Sinistra Popolare con 529, e secondi sempre i Cinque Stelle con 249 e terzo il Pd. I democratici si attestano in cima a Albuccione-Bivio con 331 voti, e a Colleverde lo scettro è dei Cinque Stelle, primo partito in una delle fortezze storiche del centrodestra, poi in seconda posizione la lista civica il Biplano, che ha in zona i pezzi forti, tipo Francesco Ferrigno, oltre alle tradizioni, come il non candidato Gianluigi Marini. Tant’è che a Marco Simone hanno spopolato i grillini, 1.311 voti, mentre a Colle Fiorito vanno bene i democratici, primi con 806.

Come sono andate le liste. Fratelli d’Italia con ogni probabilità non avrà neanche il posto in consiglio, dipende, calcoli alla mano, dal concatenarsi di una serie di condizioni. Intanto il partito della Meloni segna 1.931 voti conquistati, perde poco rispetto al 2014, circa 200 voti, il miglior risultato ce l’ha a Guidonia centro con 494 (dove c’è anche Mario Pozzi) e poi Villalba, il posto d’oro del capolista Alessandro Messa. Il segno meno si registra invece a Villanova. Forza Italia poi precipita nell’abisso: gli scandali, l’esodo degli anti-Rubeis, l’uscita dei big che l’altra volta avevano trascinato la lista verso l’olimpo. Gli azzurri passano dai 10.167 voti del 2014 ai 1.805 di quest’anno. Quando usciranno le preferenze, si capirà come e quanto avranno spinto i tre nomi forti, Marianna De Maio, Michele Venturiello e Augusto Cacciamani. Ma intanto il rubeisismo viene sconfitto pesantemente dalle urne. Oggi comunque il dato migliore ce l’hanno a Villanova con 581 voti, lontani dai numeri a quattro cifre di tre anni fa. Tanto per citare, a Colleverde ora ottengono 81 voti contro i 1242 dell’ultima volta ma si va giù anche nella Setteville di Venturiello: 244, cioè 600 in meno.
La lista Alternativa Popolare, collegata a Di Silvio, prende 1.220 voti e miglior dato a Colleverde con 322, nel quartiere c’è la candidata forte Silvia Mazza. Il Pd segna 5.367 voti contro 11.133 del 2014, il crollo dell’affluenza colpisce molto i democrat, numero migliore a Guidonia con 1.278. La lista civica Sinistra per Guidonia, di Beniamino Turilli collegata al candidato di centrosinistra, si ferma a 374 voti, 140 a Villalba, mentre va molto bene la lista civica di Di Silvio, 1.321 voti di cui 463 a Guidonia centro. I Cinque Stelle rispetto al 2014 perdono 800 voti, oggi sono a 6.271. Come tre anni fa, il risultato d’oro è a Macro Simone, 1.311. Guidonia Popolare di Antonio Tortora non riesce a toccare quota mille, l’ex consigliere di maggioranza ottiene 788 voti, con il grosso ovviamente a Villanova-La Botte, 425. C’è poi la Sinistra Popolare di Silvi, 1.073 voti e risultato migliore come si è visto a Montecelio. La lista civica Noi per Guidonia di Flora Fusciello chiude a 614 voti, picco a Colle Fiorito con 175, il Psi 337 di cui 141 a Guidonia, poi il Movimento nazionale per la sovranità-Direzione Italia (collegata alla Ammaturo) 440 di cui 135 a Villanova. E’ la sorpresa di queste elezioni, Noi con Salvini, se la candidata sindaco Ammaturo (che entrerà in consiglio) supera l’8%, la lista prende 2.021 voti, ottenendo solo a Guidonia centro 599 consensi.
Nel campo del polo civico di Aldo Cerroni, Guidonia Domani è la prima lista del cartello e la terza della città. La formazione è quella proprio di Cerroni ed eleggerà sicuramente un consigliere che dovrebbe essere Mario Valeri. Guidonia Domani prende 2.309 voti, migliore performance a Villanova-La Botte con 1.044. Seconda dell’alleanza è il Biplano di Mauro Lombardo, confermano il voto strutturato con 1.737 voti, come da previsioni, nonostante l’assenza di Marini, il risultato migliore è a Colleverde con 474 e poi a Villanova con 415 voti. Anche a loro scatta sicuramente il seggio in consiglio, e a meno di colpi di scena, l’eletta dovrebbe essere Veronica Cipriani, ma bisognerà attendere le preferenze. Terza poi la lista Movimento Futuro Italia, con le due aree di Forza Italia uscite in rottura con l’asse Rubeis-Messa. La lista non va bene come da pronostici, sale infatti poco sopra i mille, cioè 1.062. Lottano per il primo posto qui i candidati Gianni Tuzi della componente Sassano e Maurizio Neri sostenuto da Andrea Mazza, risultato migliore ottenuto a Guidonia con 255 voti e i più bassi a Setteville (47) e Montecelio (44). Alla lista non scatta il seggio a meno di apparentamento di Cerroni al secondo turno e di vittoria di Di Silvio. Fanalino di coda del cartello civico gli ex piddì riuniti nel Nuovo Progetto Democratico: risultato assai basso, 767 voti in tutto, di cui 304 a Villalba, qui ci sono Saccà, Rossi, i Pauselli. E niente seggio. Resta Uniti per Vincere di Giorgio La Bianca, l’architetto ex Pd ma con buoni rapporti anche nel centrodestra prende 1.009 voti, di questi 247 presi nella sua Colle Fiorito.

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