Guidonia, i dieci mesi del centro ascolto donna: 80 casi affrontati nel 2016

“Il nostro scopo è aiutare le persone a ricomporre il puzzle della loro vita”. E’ Teresa Zampino, responsabile del Centro Ascolto Donna di Guidonia Montecelio, a tirare le somme di questi primi dieci mesi di attività all’interno dei locali dell’Ihg. Uno sportello gratuito, rivolto a tutte le fasce di età, che in rete con le forze dell’ordine è un presidio contro la violenza di genere.
Ci sono due psicologi, un assistente sociale, un legale e due operatori per l’ascolto, nell’equipe guidata da Zampino che da marzo all’Ihg, e prima a Palombara, mette in campo la propria esperienza. Maltrattamenti in famiglia e coniugali, maltrattamenti su minori, molestie sul posto di lavoro, stalking, mobbing, bullismo, sono le situazioni di disagio affrontate con attenzione dagli esperti. Come? Si fornisce dal sostegno psicologico all’assistenza legale, e chiaramente si cerca di veicolare tanta informazione. Proprio dopo le feste, così come nel post estivo, c’è un’affluenza maggiore – spiega la responsabile – sono periodi dell’anno considerati, infatti, delicati per le dinamiche familiari. Italiani e stranieri, la maggior parte delle persone che si rivolge alla struttura è per maltrattamenti psicologici che sfociano poi in violenza fisica, e sono seguiti anche i minori “in rete con i servizi sociali e i carabinieri”. I casi affrontati nel 2016 sono stati circa 80, in gran numero donne, ma anche qualche uomo per problemi di mobbing o per violenze psicologiche relative a ex amanti. Un mezzo importante si è rivelato quello dei gruppi di mutuo aiuto. “Mettendo a confronto le persone – spiega Zampino – scatta la solidarietà e una forma di rispetto silenzioso che fa nascere rapporti forti. Durante il percorso singolo si percepisce se siano pronti ad affrontare l’esperienza di gruppo”.

(l’articolo completo sul numero di oggi, venerdì 30 dicembre, del Giornale della Provincia)