Home Cronaca Guidonia, buco nei conti: in vendita il patrimonio pubblico, case e terreni per 58milioni

Guidonia, buco nei conti: in vendita il patrimonio pubblico, case e terreni per 58milioni

Guidonia, buco nei conti: in vendita il patrimonio pubblico, case e terreni per 58milioni

Montecelio sarà la prima a essere coinvolta. Con i luoghi simbolo all’asta, tanto che è già scoppiata la protesta. Case, terreni, fabbricati. Il Comune di Guidonia Montecelio mette in vendita il proprio patrimonio. Si tratta in tutto di immobili per 58 milioni di euro (58.605.640,75 per la precisione), un piano di dismissione che nasce dalla necessità di garantire entrate alle casse pubbliche. L’orizzonte è sempre lo stesso, il baratro dei conti con un disavanzo complessivo di 43 milioni di euro certificato dalla gestione commissariale dopo l’uscita di scena dell’ex amministrazione di centrodestra che ha governato la città per sette anni. La strada imboccata è quella del riequilibrio, dieci anni cioè lacrime e sangue per risanare. Quindi come imposto agli enti nelle condizioni pessime di Guidonia, sull’orlo del default, tributi alle stelle, taglio della spesa, e un razionale uso degli immobili di proprietà pubblica, andando quindi alla vendita. Diverse tipologie di beni finiscono in dismissione nell’arco dei prossimi dieci anni, a partire appunto dal 2017, in base alla complessità delle procedure da avviare. Intanto le case popolari per un valore di 14milioni e 166mila euro, terreni e fabbricati per 1 milione e 780mila euro, piani integrati da 28milioni di euro, e infine le entrate derivanti dalla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà e l’affrancamento dei terreni gravati da vincolo enfiteutico, per 1 milione e 200mila euro.

Edilizia residenziale pubblica. Allora, un troncone sono le case popolari, 401 alloggi: nel 2013 il loro valore era stimato sui 32 milioni di euro, tra acquisizioni e i nuovi prezzi di mercato, c’è stato un abbattimento del 50%, oggi quindi si parla di poco più di 14milioni di euro. Si comincerà nel 2019 con 17 case a Villanova a un prezzo di 690mila euro, e l’anno successivo 90 a Colle Fiorito, e così via via fino alla conclusione del piano nel 2026. Ci sono infatti 56 alloggi a Guidonia centro, 188 a Villalba, altri 42 a Villanova e 8 a La Botte.

Fabbricati e terreni. C’è poi un gruppo di immobili, sette, che invece non ha visto variare il proprio valore che complessivamente si aggira intorno a 1milione e 780mila euro. E si inizia subito nel 2017: quest’anno è infatti prevista la vendita di tre strutture a Montecelio, l’ex pizzeria Piazza di 69 metri quadrati a 120mila euro, l’ex centro anziani attualmente sede dell’associazione culturale La Vunnella, 84 metri quadrati, cifra 96mila euro. Sempre nel 2017 rientra anche il locale di via Nuova, 60mila euro. E per Montecelio non è finita, perché l’anno prossimo il Comune intende rinunciare alla proprietà dell’ex casa delle suore, per 360mila euro. La decisione del Palazzo non ha trovato davvero consenso in paese, dove è partita una raccolta di firme per preservare le strutture considerate ad alto valore simbolico per la storia e le tradizioni della comunità. Nel 2019 sarà la volta poi dell’Area ex Giannini a Setteville, 500mila euro, alla stessa cifra il Comune intende disfarsi dei lotti liberi del Pip1, mentre nel 2020 si passerà all’area ex Mattatoio di Guidonia centro, per 120mila euro. Sul fronte dei terreni invece, il biennio di vendita è 2018-2019, in gioco è il piano di lottizzazione Collelargo, dove risultano lotti non assegnati per 5 milioni e mezzo di euro.

La partita piani integrati. Ci sono infine i piani integrati dai quali il Comune punta a incassare. Attraverso questo strumento i terreni diventano (e sono diventati) edificabili, in un accordo in base al quale il 60% delle volumetrie va al Comune e il 40 al privato. Sono cinque comprensori, 2 a Guidonia, 2 a Villanova e 1 a Colle Fiorito, per un valore totale di 28milioni di euro, ben inferiore a quello stimato nelle relazioni finanziarie iniziali di 73milioni di euro. Operazioni urbanistiche che furono protagoniste in fasi cruciali del settennio di centrodestra.
Gea Petrini

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