Home Cronaca Guidonia, assistenti dei bambini disabili in piazza con la Cgil: “Senza risposte, si rischia lo stato di agitazione”

Guidonia, assistenti dei bambini disabili in piazza con la Cgil: “Senza risposte, si rischia lo stato di agitazione”

Guidonia, assistenti dei bambini disabili in piazza con la Cgil: “Senza risposte, si rischia lo stato di agitazione”

“Vogliamo tempi certi e risposte, in base a quello decideremo”. E venerdì sarà il giorno della verità per le decine di lavoratrici che a Guidonia Montecelio si occupano dell’assistenza ai bambini disabili nelle scuole, da questo mese senza stipendio perché il Comune da quasi due anni non paga la cooperativa La Sponda. In un appuntamento telefonico strappato al termine di un incontro verranno fornite date sulle liquidazioni, appena iniziate, con tre bonifici per altrettante realtà impegnate nel campo del sociale. “Gocce nel mare”, non sufficienti nemmeno lontanamente a garantire i soldi alle operatrici dell’Aec.

libertiL’assemblea. C’è rabbia e determinazione nella piazza razionalista, bianca di sole, dove ieri nel primo pomeriggio la Cgil Funzione Pubblica ha organizzato un’assemblea per sostenere la battaglia. La Sponda è presente in gran numero, ma vengono anche altre cooperative, Cotrad, Labirinto. “Mio figlio come andrà avanti fino a giugno?”, chiede a ripetizione una mamma raccontando del ruolo cruciale delle assistenti nella crescita del bambino di dieci anni affetto da autismo, troppi muri da abbattere se in mezzo ci si mette anche la burocrazia. Le casse pubbliche sono a secco, la città è con l’acqua alla gola, ma è nella rete sociale che gli effetti delle finanze disastrate bruciano fino a diventare insopportabili. Per diciotto mesi La Sponda ha anticipato le risorse per garantire gli stipendi, a fronte di 1 milione e 500mila euro di soldi che il Comune deve ancora pagare. Ma ora il meccanismo si è rotto. Così per settimane hanno chiesto incontri con il Palazzo gestito dal team commissariale, senza mai ottenerli. Lo ricorda al megafono Cadia Liberti della Cgil, affiancata da un’altra sindacalista, Cristina Compagno. Ma sono le lavoratrici a portare testimonianze, spiega Sabrina Moretti, coordinatrice dell’Aec: “E’ impensabile non ricevere risposte, è una situazione paradossale, dietro ognuna di queste lavoratrici ci sono i bambini, ci sentiamo sequestrati”. E intanto nelle proprie case ci sono famiglie da mandare avanti, “aliquote e tariffe sono alle stelle, ma se il Comune non ci paga – chiedono provocatoriamente le assistenti – noi dobbiamo pagare il Comune?”.

La politica. Si fa passare il megafono Emanuele Di Silvio, candidato alle primarie del Pd, che aveva organizzato una manifestazione già sul tema disertata però dai lavoratori, lo ricorda nell’incipit per poi attaccare: “Facciamo i nomi e cognomi di chi ha la responsabilità, parlo della dirigente alle Finanze Lombardi”, viene interrotto da una mamma diverse volte e poi incita, “fate una delegazione, adesso”. Con la giacca tenuta sulla spalla, in fondo, attorniato da qualcuno dei suoi, c’è Michel Barbet, candidato sindaco dei Cinque Stelle. “Sono qui da cittadino per sostenere altri cittadini”, commenta a margine, “per i lavoratori e per i bambini” e poi aggiunge rivolgendosi a Di Silvio, “sono qui da cittadino e credo sia stato inopportuno intervenire”. Stoccata al democratico.

L’incontro. Tant’è che una delegazione viene ricevuta dal commissario Alessandra Nigro e dalla segretaria comunale Annalisa Puopolo. Il resoconto è di Cadia Liberti: “Abbiamo un appuntamento telefonico per venerdì – dice la sindacalista della Cgil Fp – abbiamo chiesto tempi certi per i pagamenti alle cooperative e quindi ai lavoratori, si rischia lo stato di agitazione. I lavoratori sono arrabbiati, sappiamo che è un problema generale, che i commissari hanno trovato una situazione drammatica, ma anche loro ci devono mettere la faccia. Decideremo in base alle risposte che avremo”. Insomma, niente è escluso.
geape.

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