Guidonia, Alemanno con la Ammaturo al campo nomadi di Albuccione. Benetti: “Sfidiamo i candidati a un confronto qui”

C’è tanto di video in diretta del sopralluogo di ieri pomeriggio al campo nomadi di Albuccione, è arrivato Gianni Alemanno nel quartiere tra i più difficili di Guidonia Montecelio. L’ex sindaco di Roma, oggi a capo del movimento nazionale per la sovranità, e il coordinatore provinciale Mirko Benetti, hanno accompagnato sul posto Giovanna Ammaturo, la candidata di Noi con Salvini, per verificare le condizioni e lanciare un messaggio di attenzione sulle problematiche che affliggono la zona. Scortati dalle forze dell’ordine, “a loro va un grande ringraziamento” precisa Benetti, l’insolito gruppo di visitatori ha attraversato il parco per raggiungere il campo rom.

“In questa frazione i cittadini sono ostaggi nei loro palazzi”, dice durante la diretta la Ammaturo, mentre Alemanno con il presidente del centro anziani camminano dritti verso il confine con il campo, “il Comune se ne è sempre fregato delle nostre segnalazioni, scavalcano la recinzione, lo spazio verde è per gli abusivi”, racconta l’uomo mentre avanzano in gruppo. Arrivati alla prima recinzione, Alemanno trova un varco e si infila, “temerario” commenta Benetti e poi gli sono tutti dietro, “non ho bisogno di aiuto – è la Ammaturo – sono un sindaco da scavalco”. Si sente qualche strillo dall’interno, c’è un’altra recinzione oscurata con i teli.

“Lanciamo una sfida ai candidati sindaco – dice Benetti – affinché Albuccione non sia più spot elettorale, invitiamo tutti a venire qui per fare un dibattito politico in prima linea, deve restare agli atti che una soluzione va presa a prescindere da chi vinca. Invitiamo tutti, Pd, Barbet, Cerroni, la candidata di Forza Italia Giovanni Cacioni”, il lapsus è una crasi in realtà si chiama Arianna. Tant’è che la candidata sindaco Ammaturo conclude: “A difesa dei nostri cittadini, incontriamoci al parco dell’Albuccione verifichiamo le loro esigenze e stiamogli vicino, la politica a Guidonia si è dimenticata di un quartiere, di un suo figlio”.