Elezioni Ostia, CasaPound determinante per il ballottaggio punta ora a entrare in Parlamento

Anche a Ostia ha vinto l’astensionismo, nel municipio capitolino da 185.661 aventi diritto due elettori su tre hanno disertato le urne per l’elezione del nuovo presidente. Un fenomeno simile a quello registrato a giugno nella prima città della provincia, Guidonia Montecelio, quando al primo turno delle amministrative sono andati ai seggi il 48,7% degli elettori e al ballottaggio il 31,5%. Simile perché la prova della difficoltà del sistema politico di convincere dopo l’urto di scandali e manette. Nel municipio romano, l’ex presidente piddì condannato in primo grado, a Guidonia un “sistema” di centrodestra finito a processo. Con il 36,15% di affluenza Ostia si prepara al secondo turno per l’elezione del presidente in una sfida che vede contrapposti i migliori classificati di ieri, Giuliana Di Pillo dei cinque stelle (che in termini di voti non volano davvero, soffrendo non solo l’astensionismo ma l’effetto Raggi) e Monica Picca di FdI sostenuta dal centrodestra. Un esito non sconvolgente, il Pd con Athos De Luca per dirla alla Roberto Giachetti ai microfoni di Enrico Mentana era di fronte “a una missione impossibile”, e si piazza terzo ma la vera novità è il risultato di CasaPound che supera il 9%. La formazione di estrema destra in competizione con Luca Marsella sarà determinante per decretare il nuovo presidente del X municipio, “una vittoria senza precedenti” ha commentato il vicepresidente nazionale di CasaPound Simone Di Stefano sottolineando la straordinaria performance che li ha portati a essere quarti dopo il Pd, “arrivando a toccare punte anche del 20% nei quartieri popolari, da tempo abbandonati dalla politica di tutti gli schieramenti”. Il movimento punta adesso a entrare in Parlamento, “la soglia del 3% è alla portata e noi siamo pronti a lavorare per cogliere questa opportunità”. redpol.