Home Cronaca Comune nel ciclone, il commissario: “Gli indagati non firmino atti a rischio conflitto d’interesse”

Comune nel ciclone, il commissario: “Gli indagati non firmino atti a rischio conflitto d’interesse”

Comune nel ciclone, il commissario: “Gli indagati non firmino atti a rischio conflitto d’interesse”

L’ultima valanga ha visto notificare avvisi di garanzia a due dirigenti, Angelo De Paolis e Gerardo Argentino, e un funzionario dell’Ambiente. Per tutti il reato ipotizzato è corruzione. Scende in campo il commissario prefettizio Giuseppe Marani con un provvedimento esplosivo rispetto alle dinamiche di un Comune che ormai è sotto indagine, colpito da una bufera giudiziaria che ne rischia la paralisi. Solo pochi giorni fa un’altra inchiesta aveva riguardato altri due vertici di settore, Corrado Cardoni e Gilberto Pucci. La direttiva è inviata a tutti gli uffici. L’obiettivo, bloccare qualsiasi possibile “conflitto d’interesse” disponendo, in attesa di decisioni sulle sorti dei singoli, il divieto per gli indagati di firmare atti che indirettamente (anche rispetto a congiunti) riguardino i procedimenti penali in corso.

Ecco la dispozisione. “Nei giorni scorsi alcuni uffici di questo ente sono stati oggetto di specifici atti di perquisizione, operati da agenti della Guardia di Finanza, su disposizione della Procura di Tivoli. Le evocate vicende sono oggetto di massima attenzione da parte di questa amministrazione, ed in merito a queste si stanno operando tutte le necessarie valutazioni di competenza. Nel far riserva di comunicare tempestivamente ogni eventuale determinazione che si riterrà di assumere in merito – scrive il commissario – si ritiene di richiamare l’attenzione sulla necessità di assicurare la correttezza dell’agire amministrativo e l’imparzialità richiesta al dipendente pubblico nell’esercizio del potere decisionale. In tale ambito, al fine di prevenire ogni situazione in grado di generare, anche solo potenzialmente, conflitti d’interesse, si invita a non adottare pareri, valutazioni tecniche, atti endoprocedimentali o provvedimenti finali che direttamente o indirettamente siano oggetto di eventuali procedimenti penali che coinvolgano le signorie loro o i più stretti familiari – parenti o affini – all’uopo valutando per le relative incombenze la possibilità di avvalersi dell’istituto della della delega per il tempo strettamente necessario e nel rispetto dei principi dell’ordinamento e delle misure eventualmente previste al riguardo dal piano anticorruzione”.

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