Centrodestra unito: Messa e Pozzi escono di scena

A Guidonia Montecelio il centrodestra spinge per l’unità. Dopo quasi tre mesi di stallo delle trattative, in un clima da mille e una notte, i partiti sono tornati al tavolo con l’obiettivo di saldare la coalizione per le elezioni. Per riuscirci i due papabili candidati, Mario Pozzi (FdI) e Alessandro Messa della Lega, hanno compiuto un passo indietro insieme all’altro nome indicato dagli azzurri Maurizio Massini.

“Nella giornata di lunedì – dicono in una nota unitaria – i coordinatori dei partiti che compongono il centrodestra Lega, Forza Italia, Cambiamo e Fratelli d’Italia si sono riuniti in vista delle prossime elezioni amministrative delle terza città del Lazio. La linea concordata, in un clima costruttivo e di massima collaborazione, è quella di individuare una persona terza, che rappresenti le istanze dei cittadini e incarni le anime che, già da ora, stanno definendo la piattaforma programmatica della coalizione stessa. L’obiettivo è quello di dare alla Città di Guidonia Montecelio l’amministrazione che merita, in discontinuità rispetto alla gestione imbarazzante del Pd e del M5S”.

Un colpo di teatro nel moltiplicarsi di indiscrezioni che hanno tambureggiato nelle ultime settimane. Un crescendo di fibrillazioni interne culminate con la settimana del Quirinale, quando i rapporti tra i maggiorenti di FdI e Lega sono usciti a pezzi. Nessuno tra i bene informati dava più per percorribile la via dell’unità tranne, per dovere di cronaca, il forzista Stefano Sassano che, corteggiato anche dall’altra parte dello steccato, si è continuato a esprimere con toni a tratti persino ottimisti sulla ricomposizione finale. Nelle ore dei telefoni roventi e delle riunioni a porte chiuse, Messa prima veniva visto in corsa solitaria, poi in una possibile intesa con civici, ma nessuna di queste opzioni appariva davvero convincente. Fatto sta che la freddezza tra i partiti e la presenza di due possibili forti candidature, Pozzi e Messa, era un rebus che sembrava irrisolvibile. Tanto che, inutile nasconderlo, era cominciato un tam tam di contatti e possibili riposizionamenti anche di anime importanti. Ma qualcuno, in realtà, era già andato via. Come l’ex forzista Michele Venturiello che insieme ad altri ha dato vita a una lista civica collocata ormai con il Polo.

È stato proprio Messa a determinare i tempi del centrodestra, dopo mesi di muro ha deciso di mettersi da parte portando così anche Pozzi e Massini a fare lo stesso. A questo punto sacrificare la possibile vittoria elettorale per i personalismi, questa è stata e sarà la narrazione per amici vicini e lontani, sarebbe apparso incomprensibile. Il tavolo quindi sigilla un accordo, ancora senza nome, con la promessa di avere però già il metodo per individuarlo. Il candidato non c’è e, al momento, non esiste neanche una rosa.

Il nuovo percorso intrapreso, cioè l’investitura “quarta” (è il caso di dire), conduce a una serie di inevitabili conseguenze. I leader di nuova generazione, Pozzi per i meloniani e Messa per i salviniani, sono costretti a tornare in seconda fila, futuri assessori magari in Giunta, chissà se uno vicesindaco e l’altro presidente del consiglio comunale, di sicuro registi politici ognuno per casa propria. Il nome del candidato sindaco per evitare di rianimare le diatribe interne non potrà che essere tecnico/civico. E chi lo indicherà giocherà un ruolo decisivo, come dire: il centrodestra in realtà non è ancora al sicuro e corre il rischio di perdere un altro mese senza venire a capo dell’investitura. Intanto di sicuro la geografia si ripercuote sugli assetti dei competitor che da qui a sette giorni andranno a definire pubblicamente i candidati sindaco, ma che dormiranno sonni molto meno sereni.

Strada in salita per i civici del Polo targato Mauro Lombardo e Aldo Cerroni (anche se ormai visti gli ingressi la definizione appare riduttiva). Il centrodestra unito andrà a occupare – a prescindere dalla forza del candidato sindaco – uno dei posti al ballottaggio. I civici si contenderanno l’altra posizione con il centrosinistra che in una coalizione allargata tenta la sfida con un nome proveniente dalla società civile scelto in settimana. In questo quadro le scelte del fronte di Claudio Zarro acquisteranno sempre maggiore importanza. Amministrative al cardiopalma più che mai.