Home Cronaca Appalti e mazzette, il Comune è parte civile nel processo alla mafia bianca di Guidonia

Appalti e mazzette, il Comune è parte civile nel processo alla mafia bianca di Guidonia

Appalti e mazzette, il Comune è parte civile nel processo alla mafia bianca di Guidonia

Mazzette e appalti pilotati, in alcuni casi con lavori poi mai eseguiti e soldi pubblici spartiti tra chi occupava le stanze del Palazzo e alcuni imprenditori compiacenti. Il Comune di Guidonia Montecelio si è costituito parte civile nel processo che avrà inizio il 18 ottobre a Tivoli, e che vede imputati a vario titolo per corruzione, peculato, falso, in tutto quindici persone tra dirigenti e ex, politici, e liberi professionisti con l’accusa per sei di loro di associazione a delinquere. Il sistema Guidonia, è stato chiamato così dalla Procura di Tivoli che il 20 aprile scorso ha fatto scattare l’operazione Ragnatela portata avanti dalla guardia di finanza. Quel giorno sono finiti in carcere i pezzi da novanta dell’apparato burocratico e il vertice politico dell’ex amministrazione di centrodestra, la “mafia bianca” secondo gli inquirenti. Diversi i filoni sotto indagine, trasporto locale, ambiente, lavori pubblici. E’ stato disposto il giudizio immediato quindi per l’ex vicesindaco Andrea Di Palma, l’unico oggi ancora in carcere, gli altri sono ai domiciliari, per l’ex dirigente alle Finanze Gilberto Pucci, e ancora l’ex segretario comunale Rosa Mariani, il dirigente dell’Ambiente Gerardo Argentino, il dipendente Michele Maccaroni, l’ex consigliere di Forza Italia Alberto Morelli, l’ex dirigente ai Lavori Pubblici Angelo De Paolis insieme a imprenditori e liberi professionisti coinvolti. In cinque però hanno chiesto il patteggiamento: si tratta di De Paolis e Morelli, accusati di corruzione, e di tre imprenditori. “Il Comune di Guidonia Montecelio si è costituito parte civile – dice l’assessore cinque stelle Davide Russo che ha anche la delega alla legalità – Il Comune cura gli interessi dei cittadini. Adesso tocca anche ai cittadini curare gli interessi comuni”. E li sprona a denunciare l’illegalità.
geape.

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