Home città Guidonia Ancora niente Bilancio, il Pd al commissario: “Un ritardo che rallenta l’economia e i servizi”

Ancora niente Bilancio, il Pd al commissario: “Un ritardo che rallenta l’economia e i servizi”

Ancora niente Bilancio, il Pd al commissario: “Un ritardo che rallenta l’economia e i servizi”

Quaranta giorni dopo la fine del governo Rubeis non viene ancora approvato il Bilancio di previsione 2016. Uno dei piatti roventi finiti sulla scrivania del commissario Giuseppe Marani che supportato da tre sub commissari sta gestendo il post scioglimento a Guidonia Montecelio. I giorni passano eppure del documento economico finanziario dell’ente non si hanno notizie, su questo punta il Pd nella lettera inviata da cinque consiglierei uscenti. “Continuiamo a vigilare sui temi che riteniamo più importanti per i cittadini”, dice la capogruppo uscente Patrizia Carusi promotrice del documento insieme a Rocco Cisano, Paola De Dominicis, Domenico De Vincenzi e Simone Guglielmo. “Chiediamo al commissario le ragioni per le quali non sia stato ancora approvato il Bilancio previsionale, anche in considerazione del fatto che questo ritardo comporterà necessariamente un rallentamento delle attività economiche della città e dei suoi servizi”. Si è a un soffio dalla paralisi, ma i democratici accendono un riflettore anche su altri aspetti, l’affaire cimitero e l’infornata di consulenze, i supporti al Rup “assunti a nostro avviso in difformità della normativa vigente”.

La lettera è stata protocollata, intanto nel Palazzo qualcosa accade. Secondo i bene informati sta per essere richiamato in Comune il dirigente Marco Simoncini in servizio oggi presso la Città Metropolitana ex Provincia di Roma. Un dirigente tecnico da impiegare all’Urbanistica quindi o ai Lavori Pubblici, mentre si starebbe lavorando alla revoca dell’incarico a Umberto Ferrucci, l’ingegnere fiduciario attualmente sospeso. In base a quanto trapela invece sul fronte del Bilancio, al momento il commissario è impegnato a chiudere il consuntivo relativo all’anno scorso, anche quello non approvato nella drammatica notte di consiglio tra il 13 e il 14 giugno, quando è calato il sipario sull’amministrazione di centrodestra.

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