Albuccione, folla di giovani per l’ultimo saluto a Ambra e Jessica. “Ora siamo tutti un po’ più soli”

“Non sarà un addio, nessuno muore nel cuore di chi resta”. E’ una ragazza a dirlo, con la voce strozzata dal pianto, dal podio della chiesa Nostra Signora di Lourdes all’Albuccione dove, questa mattina, si sono celebrati i funerali di Ambra Shaliani e Jessica Gjinaj, 17 e 18 anni, morte sabato notte nel terribile incidente sulla Tiburtina. Mentre a Tivoli, nella stessa ora, alle undici, c’è l’ultimo saluto a Riccardo Murdaca e Federico Baldi, entrambi diciottenni, amici inseparabili anche loro vittime dello schianto fatale, nel quartiere di Guidonia Montecelio una folla di giovani arriva per dire addio a Ambra e Jessica. I palloncini rosa e bianchi volano nel cielo, quando i feretri escono dalla chiesa, tra le lacrime e gli applausi di duemila persone.

Tanta musica, dentro e fuori la chiesa. E’ don Sebastiano Mazzara a celebrare il rito, insieme a Don Enea che per anni è stato all’Albuccione. Nei primi banchi le famiglie, a poca distanza dalle due bare, affiancate. Centinaia i ragazzi, amici di scuola e della vita, “quando accadono questi avvenimenti c’è paura e rabbia – ha detto il parroco – ce la prendiamo con Dio e lui si lascia offendere pur di dimostrarci che ci vuole bene. Quando la morte stronca giovani vite non c’è una risposta, ma chi vuole bene a Jessica e Ambra sentirà l’intercessione del cielo, io sono vita, dice il Signore, a noi non resta altro che credere”. I singhiozzi tra i banchi sono strazianti, una ragazza accusa un malore, un’altra sembra inconsolabile stretta tra le braccia di un amico. “Jessica vorremmo sentire la tua risata”, dice una giovane dal podio, porta il saluto della sua classe, la V B del Pisano. “Ci rendiamo conto dell’importanza di una persona solo quando non c’è più, vivremo anche per te e non ti dimenticheremo mai”. I compagni di scuola del professionale di Villa Adriana salgono insieme, “Ambra ti ricordiamo con quel sorriso, ti auguriamo buon viaggio, ti chiediamo di proteggerci Ambretta nostra”. E parlano poi altri ragazzi, la madrina della diciottenne, “abbi cura di tutti noi”, l’amica di Jessica: “Non sono mai stata brava con le parole, amò, ci siamo conosciute alle medie e siamo cresciute insieme, nessuno potrà mai sostituire te e Ambra”. Fuori c’è lo striscione, “Jessica, Ambra, ora siamo tutti un po’ più soli”. I ragazzi tengono in mano i palloncini, poi li liberano, verso il cielo.
geape.