Home Cronaca Accuse, gaffe, sconfinamenti: guerra dei manifesti da western a Monterotondo

Accuse, gaffe, sconfinamenti: guerra dei manifesti da western a Monterotondo

Accuse, gaffe, sconfinamenti: guerra dei manifesti da western a Monterotondo

Una vera e propria lotta di manifesti e affissioni nella campagna elettorale per le amministrative di Monterotondo, ma non solo: bandiere strappate, plance monopolizzate, accuse reciproche, fake news, memi virali. La città eretina non si è fatta mancare nulla. Questi sono stati gli elementi più evidenti fino a oggi e a nulla è valsa la mediazione di Antonino Lupi, sindaco ancora in carica, che qualche giorno fa aveva provato a far sedere intorno a un tavolo tutti gli aspiranti sindaci in corsa, per ristabilire un regime di correttezza.

Tensione alle stelle tra i due principali competitor

Al centro di questa campagna elettorale così dura c’è chiaramente la forte contrapposizione tra Riccardo Varone, candidato del centrosinistra, e Simone Di Ventura, civico sostenuto dal centrodestra. I due principali competitor continuano a non risparmiarsi accuse in rete. Inizialmente il candidato civico aveva subìto più di un attacco al suo comitato e aveva prontamente denunciato online i danni arrecati alla propria sede.

Lo sconfinamento

Negli ultimi giorni, invece, l’attività frenetica di attacchinaggio proprio del comitato di Di Ventura ha varcato anche i confini comunali. Eleonora Panzardi, vice segretaria Pd di Fonte Nuova, mostra sul suo profilo facebook delle foto che ritraggono le plance elettorali di Tor Lupara completamente ricoperte di manifesti che pubblicizzano l’incontro con Simone Di Ventura e Giorgia Meloni. Nel post che accompagna le fotografie si rivolge direttamente al candidato civico: “Era proprio necessario dare mostra del più becero “celodurismo” e tappezzare le nostre plance coprendo i manifesti del Partito Democratico e quelli delle altre forze politiche che, con fatica e dispendio di tempo, i nostri ragazzi avevano affisso rispettando gli spazi assegnati?”.

Gli autosabotatori

Per non farsi mancare proprio nulla, a Monterotondo anche chi è rimasto ai margini delle polemiche come il M5S, ha commesso degli errori davvero imperdonabili, protagonisti ancora una volta i manifesti. I grillini dopo aver utilizzato nelle proprie locandine online e fisiche una foto di Palombara per l’incontro con Di Maio a Monterotondo, sbagliano ancora una volta in sede di impostazione grafica: stavolta un loro manifesto riporta come data delle elezioni il 29 maggio, mentre al voto sia per le elezioni amministrative che per le europee si andrà domenica 26 maggio.

Emanuele Del Baglivo

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