Home Politica Tivoli, veleni sul palazzo di piazza Santa Croce. Le opposizioni: “C’è un consigliere in conflitto di interesse”

Tivoli, veleni sul palazzo di piazza Santa Croce. Le opposizioni: “C’è un consigliere in conflitto di interesse”

Tivoli, veleni sul palazzo di piazza Santa Croce. Le opposizioni: “C’è un consigliere in conflitto di interesse”

Il piano di recupero del Palazzo di Piazza Santa Croce non smette di suscitare polemiche. A tornare a parlarne sono le opposizioni, per essere precisi quella parte che da qualche tempo fa quadrato dentro e fuori dall’aula, secondo cui l’atto licenziato dal consiglio comunale qualche giorno fa non e’ legittimo. Ad inficiarne la validità sarebbe il conflitto di interessi in cui si troverebbe uno dei consiglieri comunali di maggioranza, uscito dall’aula e poi rientrato a causa del rischio concreto di non avere il numero legale sufficiente per portare a casa l’atto, numero ottenuto anche grazie alla presenza in aula dei Cinque Stelle.

L’attacco – “Il primo atto politico dell’amministrazione Proietti è naufragato miseramente. Da una parte senza il supporto del Movimento 5 Stelle, stampella della maggioranza, la delibera sul palazzo di piazza Santa Croce non sarebbe passata, dall’altra uno dei consiglieri di maggioranza che ha votato l’atto era incompatibile, in quanto è parente, entro il quarto grado, di una persona coinvolta nel piano di recupero. Incompatibilità di cui tra l’altro ha fatto cenno in aula nel momento in cui ha dichiarato la propria astensione in fase di votazione. Basta andarsi a leggere l’articolo 78 del TUEL (Testo Unico degli Enti Locali). Ci chiediamo a questo punto se il presidente del consiglio comunale o il segretario comunale abbiamo già segnalato quanto accaduto alle autorità competenti”, lo dichiarano Pd, Alleanza per Tivoli, La Città in Comune, Tivoli Futura, Verdi e la Rete dei Cittadini, già firmatari di un post uscito domenica sui social network sulla questione.

La replica del Comune – “Non c’è e non c’è stata alcuna configurazione di incompatibilità e di conflitto di interesse del consigliere comunale che ha partecipato alla discussione e alla votazione, peraltro astenendosi per eccesso di scrupolo. Secondo la giurisprudenza, affinché si configuri il conflitto di interesse deve sussistere una correlazione “immediata e diretta”. Nel caso specifico, ci sarebbe stata incompatibilità se il parente del consigliere fosse stato uno dei proprietari del palazzo da ricostruire, cosa che non corrisponde alla realtà dei fatti. Pertanto l’atto deliberativo è pienamente legittimo. Le forze politiche che hanno criticato la decisione dell’amministrazione non sanno più a cosa “attaccarsi”: la verità è che con la ricostruzione del palazzo di piazza Santa Croce si guarisce una ferita vergognosa al cuore della città e si pone fine a una pluridecennale incapacità di governo cittadino esercitato proprio da quelli che oggi “protestano”. Il tutto con una procedura assolutamente trasparente e legittima”.

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