Tivoli, parte la messa in sicurezza a Quintiliolo

Il settore Lavori pubblici del Comune di Tivoli ha affidato a una società di geologi e a un’impresa specializzata in indagini geognostiche gli incarichi necessari ad avviare la prima parte degli interventi di ripristino e di messa in sicurezza della strada per Quintiliolo, interrotta da una grave frana che ha interessato il costone e parte della sede stradale l’8 giugno scorso.

L’iter

Sono stati affidati contestualmente due incarichi: uno all’impresa specializzata che sta eseguendo le indagini geognostiche e geomeccaniche mediante prove penetrometriche e sismiche e uno alla società di geologi per predisporre una relazione articolata sui tre livelli geologico, geotecnico e sismico, sulla porzione di terreno e di strada franati; tutte attività propedeutiche alla progettazione dei lavori di ripristino.
L’amministrazione comunale nelle scorse settimane ha avviato un’interlocuzione informale con la Regione Lazio per comprendere se e come possa fornire un supporto nella progettazione e nella realizzazione degli interventi. Per poter fornire alla Regione un quadro completo della situazione, si sta valutando se estendere gli esami tecnici anche a una porzione più ampia della via di Quintiliolo.

Il commento della vicesindaca

“Situazione complessa per la tipologia degli interventi di recupero che si dovranno eseguire – spiega l’assessora ai Lavori pubblici e vicesindaca di Tivoli Laura Di Giuseppe – avendo la frana portato via una parte del terreno al di sotto della strada. Il nostro lavoro, sia dal lato politico sia da quello più strettamente tecnico e operativo, va avanti sin dal momento della frana, nonostante gli ostacoli determinati l’estate scorsa dall’emergenza covid. L’amministrazione comunale è ben consapevole dei disagi che i cittadini che vivono nella zona stanno vivendo da giugno, perché senza l’accesso alla via di Quintiliolo viene precluso un collegamento con la città alternativo alla via Tiburtina, importante non soltanto per i residenti del posto, ma anche per centinaia di altri automobilisti che quotidianamente lo percorrevano, oltre a essere l’accesso diretto al santuario di Quintiliolo, tanto caro ai Tiburtini. E proprio questo aspetto induce una maggiore riflessione: gli studi che si stanno facendo ci daranno, presumibilmente, anche risposta puntuale sull’effettiva capacità di quella strada di “contenere” il costante flusso di traffico cui veniva solitamente sottoposta”.