Home Cronaca Tivoli e Guidonia, rivolta degli agricoltori: Enel lascia il canale al degrado. “Sindaci intervenite”

Tivoli e Guidonia, rivolta degli agricoltori: Enel lascia il canale al degrado. “Sindaci intervenite”

Tivoli e Guidonia, rivolta degli agricoltori: Enel lascia il canale al degrado. “Sindaci intervenite”

Più di cento anni di storia, una società, Enel, che se ne lava le mani, e i contadini sul piede di guerra per i danni che possono arrivare dalla mancata pulizia del canale irrigazione dell’Aniene a un passo dall’apertura stagionale. Un ferita aperta da Tivoli a Guidonia dove per otto chilometri scorre da maggio a settembre l’acqua per l’irrigazione dei terreni agricoli. Dopo sessanta anni in cui se ne è occupata infatti Enel Green Power Spa, in una storia di produzione idroelettrica da una parte e terreni da coltivare dall’altra, la società ha in sostanza alzato le mani rispetto alla manutenzione ordinaria e straordinaria. A un mese dal rilascio di acqua nel canale, Enel ha fatto sapere al comitato utenti rappresentato dall’avvocato Tonino Bernardini che non pulirà l’interno e nemmeno le sponde ma rilascerà solo acqua.

Senza pulizia ci sono sterpaglie e pericoli

Cosa è cambiato? Per Enel il soggetto competente dovrebbe essere il Consorzio di bonifica del Tevere e dell’Agro Romano. Eppure il consorzio in questione dopo essere stato interpellato dagli agricoltori ha chiarito di non averne alcuna responsabilità. Allora sempre per Enel dovrebbero assumere il compito i frontisti del canale, nonostante la parte a valle sia recintata da Enel. Un fronte caldo che più non si può considerando che non solo in gioco è l’agricoltura dell’area, che a sentire gli utenti è stata già sacrificata nei decenni agli interessi industriali, ma incombe anche il pericolo che scaturisce dal degrado. Il canale è infestato di sterpaglie e costituisce un reale pericolo di incendio.

Dal 1800 agli striscioni appello dei contadini

Una vicenda partita nel1884 quando l’ingegnere Angelo Vescovali presentò domanda per la concessione delle acque defluenti dalle Cascate e Cascatelle di Tivoli per scopi agricoli e industriali, andata avanti tra proteste e confische fino al 1900 quando fu realizzato il collettore delle Cascatelle di Vesta, la diga e il canale Vescovali, il canale di irrigazione Aniene da Tivoli fino al Fosso delle Prata a Guidonia. Nel 1931 gli impianti di Tivoli furono trasferiti completamente alla Società Romana di Elettricità e nel 1965 all’Enel. Lo stato del canale però ha deciso Enel che dopo sessanta anni non è più affar suo: i contadini devono calarsi lì dentro e pulire. Un caso che sta investendo i sindaci di Tivoli e Guidonia, ai quali gli agricoltori richiedono un intervento istituzionale. Intanto? Cresce l’esasperazione e la protesta tra gli striscioni notturni.

Gea Petrini

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