Teatrodanza a Montecelio, storia di un amore sgretolato per voce e per corpo

“E’ la storia di un amore che si è sgretolato nel tempo, raccontato dalla voce e dal corpo di Graciela. La sua danza porta dalla felicità degli inizi all’infelicità del presente, amplificata da un corpo che indossa con dolore i segni del tempo, in un gioco di rimandi e suggestioni con cui fare i conti e ancora più i bilanci”. Un’altra serata da non perdere al teatro Chisciotte di Montecelio che sabato 16 aprile (ore 19 ingresso gratuito), nell’ambito della rassegna Esodo, porta in scena “Diatriba”, spettacolo della Compagnia di danza Korper ispirato all’unico testo teatrale scritto da Gabriel Garcìa Marquez: “Diatriba d’amore contro un uomo seduto”. In scena Rebecca Furfaro, ideatrice del progetto e regista insieme a Marianna Moccia che ha curato anche la coreografia.

La danza di Gaciela come una montagna russa
La chiave di re-interpretazione? “Nella sua danza evoca ricordi, fallimenti ma anche moti di improvvisa tenerezza. Una montagna russa tra desiderio di felicità e reale infelicità che la porta ad uno stato di esaurimento fisico e morale tale da mettere in discussione tutta la sua vita. Il corpo urla, ama, soffre e si ribella in un cortocircuito di azioni e pulsioni che sottraggono alla parola la centralità della narrazione. Un racconto di segni e movimento, una danza che impone altra velocità, grammatica, sensibilità espressiva, altro peso alla parola intesa come urgenza, come istinto di sopravvivenza, come ultima spiaggia”. La riscrittura del testo nasce dall’urgenza di trasformare un monologo (come quello del testo originale) in un dialogo con se stessi che rimetta in discussione l’importanza della scelta di ogni individuo. Per uno spettacolo di grande effetto grazie al disegno luci realizzato da Mattia Santangelo e dall’aiuto regista Sabrina Cirillo (che ha curato anche la documentazione foto e video). Musiche originali e adattamento sono di Pietro Santangelo.

Foto di Sabrina Cirillo